Di Donatella DI Nitto
ROMA (LaPresse) – Il ritorno alla naja obbligatoria? Un’idea romantica. Il ministero della Difesa boccia senza ma e senza se l’idea di Matteo Salvini di riportare in Italia la leva obbligatoria. Il ministro dell’Interno lancia la proposta agostana. E come quando si pesca nel mazzo, trova un altro tema di attrito o di contrasto con il cofirmatario del contratto del governo del cambiamento. Dalla calda Foggia, durante un comizio a Lesina e dopo il giro in barca con la bella compagna Elisa Isoardi nel mar delle Tremiti, il vicepremier rispolvera uno dei suoi cavalli di battaglia.
“Vorrei che oltre ai diritti tornassero a esserci i doveri“. E di fronte a casi di mancanza di educazione e senso civico, “facciamo bene a studiare i costi, i modi e i tempi. Per valutare se, come e quando reintrodurre per alcuni mesi il servizio militare, il servizio civile per i nostri ragazzi e le nostre ragazze. Così almeno impari un po’ di educazione che mamma e papà non sono in grado di insegnarti“. Una vera e propria proposta quindi da analizzare e perché no, da realizzare. Tant’è vero che il leader del Carroccio ci ritorna con un tweet: “Reintrodurre il servizio militare e civile per ricordare ai nostri ragazzi che, oltre ai diritti, esistono anche i doveri“. Lanciando anche un sondaggio a colpi di cinguettii: “Siete d’accordo?”.
Come vicepremier ovviamente Salvini ha tutto il diritto di dire la sua su temi diversi dal suo dicastero
Sta di fatto che solo pochi giorni fa la titolare della Difesa, Elisabetta Trenta, si era pronunciata in merito: “È un’idea molto romantica, che piace a tante persone. Se ne parla sempre molto bene, ma credo che non sia al passo con i tempi“. “I soldati oggi sono dei professionisti e non abbiamo più le truppe che vengono dalle Alpi“. Dunque “non c’è più bisogno di tanti soldati tutti insieme“. Insomma come dire: la leva obbligatoria non tornerà in Italia. Concetti ribaditi anche in risposta all’insistenza sull’argomento del titolare del Viminale. La reintroduzione della naja era stata motivo di litigio anche nel centrodestra, con Silvio Berlusconi che si era opposto, come del resto la stessa Giorgia Meloni. Anche perché era stato proprio il governo guidato dal Cav, con la Lega nella squadra, nel 2005 ad abolire il ‘servizio militare’.
Contrari alla reintroduzione anche LeU con Pietro Grasso: “Cambiamo le regole del gioco: commentiamo le sparate di Matteo Salvini solo quando si traducono in Disegni di Legge, senza abboccare alle provocazioni continue. Lo voglio vedere votare per la leva obbligatoria: noi saremo contro, come la maggioranza del Paese“. L’ex presidente del Senato inaugura poi per l’occasione l’hashtag #mattefacceTarzan.