Genova, Gelmini-Bernini: subito commissione inchiesta su infrastrutture

"Diciamo no al governo dei no. Diciamo no alla irresponsabile e pericolosa demagogia dei 5 Stelle che anche oggi insistono nel chiedere lo stop a nuove infrastrutture di cui invece l’Italia ha drammatico bisogno. "

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

Roma, 16 ago. (LaPresse) – “Diciamo no al governo dei no. Diciamo no alla irresponsabile e pericolosa demagogia dei 5 Stelle che anche oggi insistono nel chiedere lo stop a nuove infrastrutture di cui invece l’Italia ha drammatico bisogno. Come dimostra il disastro di Genova”. Lo affermano in una nota congiunta le capigruppo di Forza Italia di Camera e Senato, Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini. “Basta con le accuse e le polemiche. I responsabili verranno individuati – in primo luogo dalla magistratura ed evitando processi sommari e pagheranno per le loro gravi mancanze. Ma adesso la priorità, assieme al lutto per le tante vittime della strage di Genova, dev’essere la ricostruzione del sistema mobilità per il capoluogo ligure. Sapendo bene che garantire una nuova opera viaria per l’attraversamento di Genova vuol dire restituire forza all‘economia del territorio, della Regione e del Paese”.

aggiungono Bernini e Gelmini 

E allora ci rivolgiamo all’esecutivo: meno chiacchiere, meno propaganda, più lavoro e più fatti concreti. Venga immediatamente avviato l’iter per una legge speciale per Genova, per accelerare la ricostruzione e per reagire all’emergenza. Chiediamo anche, con forza e determinazione, l’istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sullo stato delle infrastrutture italiane, che abbia tra i compiti quello di individuare meccanismi di controllo e vigilanza stringenti sullo stato delle opere date in concessione”. “Forza Italia ribadisce inoltre di essere pronta a sostenere in Parlamento non solo un piano straordinario per la manutenzione delle opere stradali e degli edifici pubblici a rischio, ma anche per la realizzazione di tutte le nuove grandi opere necessarie per mantenere il Paese agganciato alla modernità. Comprese le reti transnazionali, pena la perdita di sicurezza e competitività” concludono.

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