CARACAS – Giornata di riforme per il Venezuela. Il paese avvia oggi un’importante riconversione monetaria, la seconda degli ultimi dieci anni.
Venezuela, cosa prevede la riforma monetaria
La valuta attualmente in circolazione nel paese, il bolìvar forte, verrà sostituita dal bolìvar sovrano, appena nato. La nuova moneta avrà cinque zeri in meno di quella precedente, e sarà strettamente collegata alla criptomoneta venezuelana già conosciuta come Petro. Quest’ultimo, garantito dalle riserve petrolifere del Paese, avrà un valore di 3.600 bolìvar sovrani. L’eliminazione degli zeri ha uno scopo ben preciso, ovvero quello di frenare la gravissima inflazione che danneggia l’economia del Venezuela. Secondo il Fondo monetario internazionale (Fmi), a fine anno potrebbe arrivare fino al 1.000.000%.
Le nuove monete saranno da 0,50 ed un bolìvar. Le banconote avranno invece il valore di 2, 5, 10, 20, 50, 100, 200 e 500 bolìvar, e prenderanno il posto delle vecchie da 1.000 e fino a 100.000 bolìvar. Queste ultime furono introdotte solo due anni fa, nel 2016.
La riconversione monetaria si attiverà nella giornata di oggi, non lavorativa, nella quale perciò non sono previste operazioni bancarie elettroniche, fino alla mattinata di domani.
Previsto uno sciopero generale
L’opposizione ha già organizzato uno sciopero generale per dire no alla riforma monetaria. Domani in tutto il paese è prevista un’ondata di protesta “contro il pacchetto di misure del presidente Nicolas Maduro“.
L’iniziativa del governo, insieme a varie altre decisioni, non è vista di buon grado dai nemici politici di Maduro. Nel corso di una conferenza stampa, ieri Andrs Velsquez, il dirigente del partito di opposizione Causa R, ha usato parole molto dure contro il capo del governo del Venezuela. “Abbiamo deciso di rispondere a Maduro con uno sciopero nazionale di ripudio, disprezzo e malessere totale del popolo venezuelano“, ha detto Velsquez.
Le altre manovre che saranno adottate nelle prossime settimane riguarderanno il mercato dei cambi, il costo del carburante e la riorganizzazione del valore degli stipendi.