MILANO (AWE/LaPresse) – Richiederà più dei canonici tre mesi di revisione l’eventuale downgrade da parte di Moody’s del giudizio sull’Italia. Attualmente fissato a “Baa2” e sotto osservazione dallo scorso 25 maggio. L’agenzia di rating ha infatti reso noto che estenderà il periodo di analisi per avere “maggiore chiarezza sul percorso discale del Paese e sull’agenda delle riforme”.
Slitta la revisione di Moody’s per l’Italia
Il processo si chiuderà quindi con tutta probabilità entro la fine di ottobre, dal momento che si attenderà la pubblicazione da parte del governo dell’aggiornamento del Def. Che definisce le previsioni dell’esecutivo dal punto di vista economico e i piani al livello delle politiche per i successivi tre anni. Secondo quanto reso noto dal ministero delle Finanze, rileva la stessa Moody’s, il documento dovrebbe essere reso disponibile non oltre il 27 settembre. Con la scadenza successiva, fissata invece al 15 ottobre che sarà rappresentata dalla presentazione della bozza di bilancio per il 2019 alla Commissione europea.
Chiarezza sulle politiche economiche del governo
Le linee principali lungo le quali viene condotta la revisione che potrebbe portare al taglio del rating italiano, ricorda ancora Moody’s sono due. La prima è il “significativo rischio di un indebolimento materiale della forza fiscale dell’Italia, dati i piani del nuovo governo”. La seconda è “il rischio che la riforma strutturale possa entrare in stallo. O che importanti riforme del passato come quella del 2011 delle pensioni, o quella del 2015 del mercato del lavoro, possano essere rovesciate”.
Secondo l’agenzia di rating, l’aggiornamento del Def e la bozza di bilancio dovrebbero a questo punto “fornire chiarezza sulle politiche economiche del governo, sui suoi piani fiscali e su come intenda finanziare le sue promesse politiche”.