NUOVA DELHI (LaPresse/AFP) – Due uomini di 20 e 24 anni sono stati condannati a morte dal tribunale di Mandsaur, in India, per lo stupro di gruppo di una bambina di 8 anni avvenuto due mesi fa nello Stato centrale di Madhya Pradesh. Il caso aveva sollevato proteste, durante le quali i manifestanti avevano chiesto ‘Morte per gli stupratori’. Si tratta di una delle prime sentenze emesse in base a una nuova legge che permette processi veloci e pena capitale per chi violenta bambini.
Caso di violenza in India
La vittima è ancora in ospedale in condizioni critiche. La bimba era stata prelevata dagli stupratori davanti alla sua scuola a Mandsaur mentre aspettava il padre; l’avevano portata in un posto isolato, dove dopo averla stuprata l’avevano ferita al collo lasciandola morire. La bambina era stata però salvata da alcuni residenti, che l’avevano trovata e soccorsa, portandola in ospedale.
Introduzione della pena di morte per stupro
Ad aprile l’India, a seguito di numerosi casi di violenze sessuali su bambini, ha approvato una legge che ha introdotto la pena di morte per lo stupro di bambini fino a otto anni. L’ultima esecuzione per uno stupro risale a 14 anni fa a Calcutta, nell’est del Paese. Su Dhananjay Chatterjee, guardiano di un edificio, fu eseguita una condanna a morte per impiccagione per lo stupro e l’uccisione di una 18enne.
Le violenze sessuali sono molto diffuse in India: nel 2016 sono stati registrati circa 40mila casi di stupro, e gli attivisti ritengono che si tratti solo della punta dell’iceberg. La situazione del Paese ha attratto l’attenzione internazionale dal 2012, quando lo stupro di gruppo e l’uccisione di una studentessa su un autobus a Nuova Delhi scatenò proteste in tutta l’India accendendo i riflettori sul problema.