ROMA – Dalla piazza reale a quella virtuale è stato un attimo. Per il Pd è tempo di affidarsi ai social per fare opposizione al governo pentaleghista. I dem per dimostrare il proprio dissenso, oltre che disgusto, rispetto alla scelta del ministro dell’Interno Matteo Salvini di non far sbarcare i 150 migranti della nave Diciotti, lanciano l’hashtag #fateliscendere.
Renzi cinguetta
“Ci sono 150 eritrei e 42 italiani presi in ostaggio dai post Facebook di qualche ministro – scrive su twitter l’ex premier dem – Ma i diritti umani valgono più dei ‘mi piace’ sui social. Noi siamo l’Italia, non uno stato canaglia: restiamo umani e fateli scendere”. Se è vero che i diritti umani valgono più dei like lo è altrettanto che twittare non significa fare opposizione reale.
Attacco social dei senatori dem
Sono i senatori del Pd, capitanati da Renzi, a ingegnarsi per partorire l’hashtag, non troppo originale ma esplicativo, #fateliscendere con cui si intende fare le pulci al governo pentaleghista giocando su quello che, però, risulta essere nei fatti un terreno (quello social) più congeniale a leghisti e pentastellati.
La pontificazione della Fedeli
“Abbiate un sussulto di umanità, di rispetto della nostra Costituzione, delle leggi! Ponete fine al discredito dell’Italia che avete provocato!”. Questo il tweet dell’ex ministro dell’Istruzione del governo Gentiloni, ora senatrice Valeria Fedeli. Sulla stessa linea il senatore Ernesto Magorno. “Un nuovo giorno, una nuova ferita il comportamento del governo gialloverde sulla Diciotti. L’Italia è isolata in Europa: un fallimento politico ma, soprattutto, un fallimento umano. Ora basta #fateliscendere”.
Martina chiede chiarezza a Conte
Archiviata la maglietta rossa il segretario reggente del Partito Democratico Maurizio Martina, dopo lui anche l’ex sottosegretario Maria Elena Boschi, qualche giorno fa, munito di mascherina, si è recato sulla Diciotti e ha chiesto al premier Giuseppe Conte di riferire sulla vicenda in Parlamento ricordando, anche lui in un tweet, che “Un governo all’altezza delle sue responsabilità non minaccia, gestisce. Non viola le leggi, le fa rispettare. Così si distrugge la sovranità italiana”.