Reggio Calabria, scoperti 31 falsi braccianti: sequestro di beni per 200mila euro

Nella provincia reggina è stata architettata una truffa con i fiocchi

Foto LaPresse - Claudio Furlan

Reggio Calabria (LaPresse) – La guardia di finanza di Reggio Calabria ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni per un valore di oltre duecentomila euro. E’ stato emesso nei confronti di 31 falsi braccianti agricoli. E del titolare di una azienda presso la quale gli stessi risultavano, solo fittiziamente, assunti. Le indagini hanno accertato che l’impresa, con sede a Scilla, pur risultando attiva, di fatto non avesse mai operato.

Nella provincia reggina è stata architettata una truffa con i fiocchi. Scoperta in seguito ad una lunga indagine

Presentavano all’Inps la documentazione attestante i simulati rapporti lavorativi. Così i falsi braccianti agricoli (tra i quali vi erano diversi parenti del titolare stesso, moglie compresa) hanno ottenuto molteplici indebite erogazioni previdenziali. Quali indennità di disoccupazione agricola, di malattia, di maternità, nonché gli assegni familiari. Tra il 2013 e il 2016, sono state accertate 8.764 false giornate di lavoro agricolo. Che hanno generato, complessivamente, indebite erogazioni da parte dell’Inps pari a 210.996,41 euro.

I falsi braccianti agricoli e dell’imprenditore sono stati indagati per il reato di truffa aggravata ai danni dello stato. Sono state sottoposte a sequestro disponibilità finanziarie presso istituti di credito (conti correnti e depositi bancari intestati agli indagati). Ed anche 13 immobili (tra terreni e fabbricati) e 12 autoveicoli, per un valore pari alle indebite erogazioni percepite.

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