ROMA – I sostenitori della prima ora del Movimento 5 Stelle si aspettano un sussulto di dignità da parte dei grillini. Una cosa è mandare giù il rospo dell’alleanza di governo con la Lega, altra è doversi rassegnare a vivere all’ombra del carroccio. Da questo nasce il tentativo del direttore del Fatto quotidiano Marco Travaglio di suonare la sveglia ai pentastellati.
La metamorfosi
Sono bastati tre mesi di governo pentaleghista per indebolire i 5 Stelle. E’ come se il 32% circa ottenuto alle scorse elezioni politiche dal Movimento mischiato al 17% della Lega avesse provocato un ‘annacquamento’ di valori, battaglie, punti di forza e principi. Inevitabile per Travaglio, sostenitore dei 5 Stelle, lanciare l’allarme. “Salvini non ha alcuna intenzione di risolvere i problemi, ma solo di usarli – la convinzione – E’ sempre in giro a farsi propaganda. In questo somiglia spaventosamente a Berlusconi e a Renzi. E’ evidente che la maionese è impazzita. I 5 stelle non possono passare il loro tempo a fermare la mano dell’alleato e a prenderne le distanze. Né a lasciarsi logorare da un partner che non ha alcuna intenzione di governare e ogni giorno, cinicamente, li sputtana. – la conclusione – prima o poi, più prima che poi, Di Maio e c. Dovranno porsi seriamente il problema del che fare: cioè se staccare la spina. Anche perché, presto o tardi, più presto che tardi, rima delle europee 2019 o subito dopo, lo farà Salvini”.
Di Maio all’angolo
E’ assodato che non è facile per il capo politico del M5S Luigi Di Maio mantenere la propria identità e tutelare quella del suo ‘partito’ costretto com’è a difendere e appoggiare incondizionatamente il ministro dell’Interno Matteo Salvini per evitare crisi di governo. Perfino quando c’è da scegliere da che parte schierarsi tra il leghista e il presidente della Camera Roberto Fico, Di Maio sceglie il primo.
Lega vs Movimento
Le posizioni di Salvini e della Lega su immigrazione, grandi opere e economia sono diverse da quelle del M5S. Per ora il populismo salviniano prevale su quello grillino e sul terreno populista la Lega batte per mestiere ed esperienza Il Movimento che sembra essere meno convincente. Per non deludere le aspettative del 32% degli italiani votanti i grillini devono inventarsi qualcosa e uscire dall’ombra del carroccio. Le elezioni europee saranno un banco di prova per entrambe le forze di governo.