Sanità, Novelli (FI): allarme per diffusione del virus del Nilo occidentale

“Desta grande preoccupazione il virus del Nilo occidentale nel nostro Paese: l’Italia è infatti in testa alla classifica europea della diffusione del virus, anche se non in quella dei decessi relativi”.

Roma, 31 ago. (LaPresse) – “Desta grande preoccupazione il virus del Nilo occidentale nel nostro Paese: l’Italia è infatti in testa alla classifica europea della diffusione del virus, anche se non in quella dei decessi relativi”. Lo afferma, in una nota, Roberto Novelli, deputato di Forza Italia. “Ho presentato una interrogazione al ministro della Salute Grillo e al ministro dell’Ambiente Costa per sapere quali iniziative intendano adottare, per quanto di competenza, per arginare la diffusione del virus e se non intendano adoperarsi, in raccordo con gli enti territoriali competenti, per contrastare il più efficacemente possibile, specie nelle aree limitrofe al Po, e in tutte le Regioni sopra citate la presenza di elementi inquinanti che possono favorire tale diffusione”, aggiunge Novelli.

si legge nell’atto ispettivo 

“La malattia ha un andamento endemico-epidemico ed inizialmente risultava diffusa soprattutto in Africa, specie in Egitto, Medio Oriente, India. Ad oggi il virus del Nilo occidentale deve essere ormai considerato un patogeno endemico in Africa, Asia, Australia, Medio Oriente, Europa e negli Stati Uniti; circa l’80 per cento delle infezioni da West Nile Virus, nell’essere umano non causano sintomi evidenti. Nel caso si verifichi una sintomatologia, questa è generalmente dominata dalla febbre, da qui il nome di febbre del Nilo occidentale. Raramente possono comparire alcune gravi complicazioni neurologiche, quali meningite e encefalite; nel 2018 la trasmissione del virus West Nile in Italia e nel Sud-Est Europa è iniziata prima rispetto agli anni precedenti: il 16 giugno si è verificato il primo caso umano di infezione confermata nel nostro Paese e, stando all’ultimo bollettino dell’ISS, che riporta i dati aggiornati al 22 agosto, da giugno sono stati segnalati 255 casi umani di infezione da West Nile Virus (WNV), e di questi 103 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva, 40 sono invece i contagiati identificati in donatori di sangue; attualmente i morti sono stati 10 mentre 112 sono i casi di febbre confermata”, conclude Novelli.

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