Milano (LaPresse) – “Quando a Roma i gabbiani fanno ciò che vogliono”. Si intitola così un lungo reportage del New York Times sulla città di Roma “invasa da enormi gabbiani”. “Per anni i romani si sono lamentati del degrado della loro città: le buche, gli autobus in fiamme, i parchi incolti e la spazzatura non raccolta… – scrive il quotidiano sull’edizione odierna – Ma i gabbiani non si lamentano degli spazi troppo cresciuti e del cibo gratuito, e il loro rituale del tramonto mentre circondano il Foro e il Palatino non è di buon auspicio per Roma”.
Nel mirino il post facebook della Raggi che è stato fortemente criticato
Citando testimonianze di cittadini ed esperti, il Nyt ironizza su una gaffe dello staff della sindaca Virginia Raggi del 2017. “Per migliaia di anni – scrive il quotidiano – la lupa che nutrì Romolo e Remo, i mitologici fondatori, era stata il simbolo di Roma. Ma nel maggio 2017 l’amministrazione della sindaca Virginia Raggi, spesso criticata, mise sulla sua pagina facebook ufficiale una foto con un gabbiano che spiccava trionfante sul Foro. Pronta la replica irritata dei cittadini. ‘Grazie per aver dato una immagine schifosa della città, sempre più impantanata nella bruttezza’, diceva un commento. L’amministrazione tolse il post, chiese scusa e lo sostituì con le sue procedure ‘per ridurre la presenza dei gabbiani nella città'”. Ma gli uccelli, anziché diminuire, sono aumentati.
Secondo il quotidiano americano, l’invasione deriverebbe dalla chiusura della discarica di Malagrotta, “la più grande discarica d’Europa che, fino a quando le autorità non l’hanno giudicata inadatto a trattare i rifiuti, ha attirato i gabbiani. Dalla sua chiusura nel 2013, la spazzatura non raccolta di Roma ha colto l’occasione. E il Vaticano ha aggiunto rare prelibatezze al menu”. Il riferimento è a quando nel gennaio 2014, durante la preghiera domenicale per la pace in Ucraine, un enorme gabbiano divorò in volo, dinanzi alla folla riunita in piazza San Pietro, le colombe lanciate dalla finestra del palazzo apostolico da due bambini.