GENOVA (Clara Mattei) – Sono venti le persone iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Genova per il disastro del ponte Morandi. Si tratta di manager e tecnici di Autostrade per l’Italia, sia a livello nazionale che locale, e di Spea Engeneering, ma anche di dirigenti del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Indagata anche Autostrade per l’Italia, sulla base della legge sulla responsabilità delle imprese.
I reati contestati
Lo ha confermato il Procuratore capo del capoluogo ligure, Francesco Cozzi, precisando che i reati contestati sono disastro colposo, omicidio stradale colposo, lesioni colpose stradali plurime. La norma sull’omicidio stradale, infatti, nell’assunto dei pm, riguarda anche il rispetto delle regole di sicurezza delle infrastrutture. La società risponde anche di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose con violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Una volta ricevuto l’avviso di garanzia, gli indagati potranno nominare un avvocato difensore in vista dell’incidente probatorio, che gli inquirenti intendono chiedere a breve. La richiesta, ha spiegato il procuratore, “verrà fatta nei tempi consentiti”, quindi “verranno fatte le notifiche, che non sono una cosa semplicissima, perché le persone che hanno diritto a partecipare sono 20 più una società”, a chi si aggiungono le parti lese, “tra cui si contano le 43 vittime decedute e altre 16 persone che hanno riportato lesioni”.
Gli indagati
“Nell’elenco, tra gli altri, i nomi del presidente di Autostrade Fabio Cerchiai e dell’amministratore delegato Giovanni Castellucci – scrive l’Ansa -. E, ancora, il direttore operativo centrale Paolo Berti, quello delle manutenzioni Michele Donferri Mitelli, il direttore del Primo Tronco Stefano Marigliani, il responsabile del progetto di retrofitting Paolo Strazzullo, Mario Bergamo ex direttore delle manutenzioni di Autostrade che per primo nel 2015 disse che era necessario intervenire sul Morandi, Riccardo Rigacci e Federico Zanzarsi, dirigenti del primo tronco.
Per il Mit figurano nell’elenco il direttore della direzione generale per la vigilanza Vincenzo Cinelli e Mauro Coletta, ex direttore prima di Cinelli e i funzionari Giovanni Proietti e Bruno Santoro; il capo ufficio ispettivo territoriale Carmine Testa, il provveditore delle Opere pubbliche di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta Roberto Ferrazza e i dirigenti del provveditorato Alessandro Pentimalli e Salvatore Bonaccorso.
Infine gli ingegneri della Spea Engineering, la società controllata del gruppo Atlantia, che realizzò il progetto di rinforzo, Massimiliano Giacobbi, Massimo Bazzarelli (coordinatore attività progettazione ufficio sicurezza) e Emanuele De Angelis. Intanto il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli ha denunciato pressioni per evitare la pubblicazione degli atti delle concessioni autostradali.