Migranti, le critiche della Casellati: “Italia lasciata colpevolmente sola”

Per il presidente del Senato serve riformare il paese per rilanciare l'economia

Forza Italia (Go Italy) senator Maria Elisabetta Alberti Casellati addresses senators after being elected Senate President during the second session at the Senate in Rome on March 24, 2018, following the March 4 vote. Italy's deadlocked parliament reconvenes on March 23, 2018, with a battle for the positions of speaker in each house laying the ground for a future fight over who will lead a new government.The newly-elected lower house Chamber of Deputies and upper house Senate will begin the process of electing their new speakers after parliament opens. / AFP PHOTO / Andreas SOLARO

Cernobbio (LaPresse) – “Sul fronte dei flussi migratori, l’Italia è stata lasciata colpevolmente sola, non si può fronteggiare un fenomeno globale senza un coinvolgimento attivo della comunità internazionale. L’Europa, così attenta al rispetto dei parametri di bilancio, sull’applicazione dell’accordo per i ricollocamenti piuttosto che sulla necessità di una solidarietà concreta tra gli Stati partner, è stata quanto meno assente ingiustificata”. Lo ha detto la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, nel suo intervento al Forum The European House Ambrosetti di Cernobbio (Como).

“Le imprese italiane riescono ad eccellere nel mondo. Malgrado le tante e irrisolte criticità del sistema-Paese. Ma questo dato di fatto, più che un vanto, dev’essere un monito per chi ha responsabilità istituzionali e di governo”. Lo ha detto la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati a Cernobbio.

Per il presidente del Senato serve riformare il paese per rilanciare l’economia

“Abbiamo il compito di pensare e realizzare politiche di medio e lungo periodo. Nella prospettiva di attutire le ciclicità sempre più stringenti dei mercati e favorire le espansioni”, ha aggiunto la seconda carica dello Stato. Spiegando che “il sistema è troppo burocratizzato e tra decisione e realizzazione il gap è troppo ampio”. Il Presidente del Senato ha posto l’accento sul “lavoro come emergenza nazionale”. Ha parlato quindi di un “Paese che è avvitato su troppe norme e infiniti passaggi di mano e di competenze. Risulta alla fine troppo complicato e poco attrattivo”. Invocando la concretizzazione delle “riforme necessarie a liberare le tante energie e risorse strette nella morsa della burocrazia portare ad una significativa ripresa economica” e cioè. In serie riforma fiscale, efficienza del sistema giudiziario. Ed anche mappatura e ammodernamento della rete infrastrutturale strategica, riassetto della autonomie locali.

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