ROMA (Andrea Capello – LaPresse) – Rai1, Porta a Porta riparte con il vicepremier Matteo Salvini. Ventiquattro anni e non sentirli. In attesa di festeggiare le nozze d’argento la ‘terza Camera’ del parlamento italiano riapre i battenti. Dall’11 settembre, ogni martedì, mercoledì e giovedì, torna Porta a Porta in seconda serata su Rai1. In un’Italia che sta cambiando lo storico programma di Bruno Vespa resta uno dei punti di riferimento principali sull’approfondimento dei grandi temi di attualità. Dalla politica, all’economia ai grandi fatti di cronaca e di costume. “In un periodo di overbooking di informazione l’anno scorso siamo stati nettamente superiori alla concorrenza. Con dati pressoché identici o di poco superiori a quelli della stagione precedente”, spiega il conduttore nella conferenza stampa di presentazione in viale Mazzini.
Rai1, dopo Salvini toccherà al ministro Toninelli
Ad aprire l’anno sarà il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, il giorno seguente invece toccherà a quello dei Trasporti e delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, con il quale si affronterà il tema della tragedia del ponte Morandi di Genova. Prossimamente, come da tradizione, tutti i principali leader politici si alterneranno nel salotto di Vespa, compreso il premier Giuseppe Conte. “Glielo ho chiesto ed ha accettato”, dichiara il conduttore.
Le dichiarazioni del conduttore Bruno Vespa
“I politici vengono da noi perché il nostro pubblico è trasversale”, argomenta ancora il giornalista mettendo l’accento sul suo ruolo di “mediatore” fra ospiti e pubblico a casa. Un programma che nel corso degli anni, pur rimanendo fedele alla sua formula, ha saputo rinnovare format e linguaggio per rispondere alle nuove sfide della rivoluzione digitale. ” La nostra forza è la squadra e l’essere in grado di andare in onda in qualsiasi momento e su qualunque argomento”, spiega la sua storica guida. Un pensiero condiviso anche dal direttore di Rai1, Angelo Teodoli secondo cui “Porta a Porta è un programma leader dell’informazione, non solo in seconda serata”.
