ROMA – Un’Italia da incubo. La seconda sfida della Nations League 2019 ha riservato ben poche soddisfazioni agli Azzurri. All’Estádio da Luz di Lisbona il confronto con i campioni d’Europa del Portogallo è stato vinto dai padroni di casa 1-0 grazie alla rete dell’ex Milan André Silva. E non fosse stato per un ottimo Donnarumma il risultato avrebbe potuto assumere dei contorni ulteriormente negativi.
Poche idee e molto confuse
Non ci siamo. La formazione di Roberto Mancini è apparsa confusionaria e senza idee. Il 4-4-2 varato dal tecnico italiano, con ben 9 inserimenti rispetto all’undici che era sceso in campo contro la Polonia, non ha dato i frutti sperati. Si è vista una squadra lunga, con tanti errori tecnici individuali, e la cui coesione tra i reparti è stata inesistente. Certo, tante facce nuove, difficile aspettarsi subito intesa e velocità d’azione. A colpire, però, negativamente sono state le troppe imprecisioni nelle rifiniture che già avevano caratterizzato l’esordio a Bologna. In sostanza, la conferma di una compagine con poca qualità e con giocatori non all’altezza.
Zero vittorie in gare ufficiali in un anno solare, e la luce in fondo al tunnel appare lontana
Le motivazioni sono le solite. Scarso minutaggio in campionato ed oggettivi limiti nei fondamentali che difficilmente fanno pensare ad un miglioramento in ottica futura. Il ricordo dei calciatori del passato è offuscato da un quadro drammatico dal punto di vista sportivo. Italia che fatica dannatamente a segnare e che non vince un match ufficiale ormai da quasi un anno. Una situazione complicata resa ancor più grave da segnali di ripresa che stentano ad arrivare. Si era fatto un gran parlare di Federico Chiesa dopo il match del Dall’Ara. Ebbene il calciatore della Fiorentina, forse anche perché impiegato in una posizione un po’ diversa da quella a cui è abituato, non ha reso come ci si aspettava. Ma del resto non può essere un solo giocatore a far girare tutta una squadra. Registrare il colpo di testa alto sopra la traversa di Simone Zaza, sul finire della partita, come unica possibilità per realizzare è la cartina di tornasole del disastro tricolore.
Lo spettro della Lega B
Dopo due giornate (sulle quattro in programma), quindi, i ragazzi di Mancini occupano l’ultimo posto nel gruppo C con 1 punto alle spalle appunto dei lusitani (3 punti) e dei polacchi (1 punto). Tutto questo avendo disputato una partita in più rispetto alle avversarie. Le ultime classificate dei quattro gironi della massima categoria retrocederanno in Lega B. Ora il rischio è davvero concreto per un Bel Paese in crisi di identità. Siamo già con le spalle al muroi. Il 14 ottobre a Chorzow si affronterà la Polonia, poi a novembre il match a Milano contro il Portogallo con l’obbligo di vincere almeno una delle due partite in programma per evitare l’ennesima umiliazione. La domanda è sempre la solita. Questa formazione sarà in grado di centrare i tre punti? I dubbi e le perplessità non mancano.