Poche idee e molto confuse, adesso l’Italia deve lottare per evitare la retrocessione in Lega B

La vittoria in gara ufficiale manca da più di un anno e la prova di Lisbona ha mostrato altri segnali preoccupanti. Il 14 ottobre in Polonia ci si gioca la 'salvezza'

Foto LaPresse - Fabio Ferrari 10 Settembre 2018 Lisbona, Portogallo Sport Calcio Portogallo vs Italia - UEFA Nations League - Stadio Stadio Da Luz di Lisbona. Nella foto:Andre Silva of Portugal esulta dopo rete 1-0 Photo LaPresse - Fabio Ferrari September 10, 2018 Lisboa, Portugal sport soccer Portugal vs Italy - UEFA Nations League - Estadio Da Luz. In the pic:Andre Silva of Portugal celebrates after goal

ROMA – Un’Italia da incubo. La seconda sfida della Nations League 2019 ha riservato ben poche soddisfazioni agli Azzurri. All’Estádio da Luz di Lisbona il confronto con i campioni d’Europa del Portogallo è stato vinto dai padroni di casa 1-0 grazie alla rete dell’ex Milan André Silva. E non fosse stato per un ottimo Donnarumma il risultato avrebbe potuto assumere dei contorni ulteriormente negativi.

Poche idee e molto confuse

Non ci siamo. La formazione di Roberto Mancini è apparsa confusionaria e senza idee. Il 4-4-2 varato dal tecnico italiano, con ben 9 inserimenti rispetto all’undici che era sceso in campo contro la Polonia, non ha dato i frutti sperati. Si è vista una squadra lunga, con tanti errori tecnici individuali, e la cui coesione tra i reparti è stata inesistente. Certo, tante facce nuove, difficile aspettarsi subito intesa e velocità d’azione. A colpire, però, negativamente sono state le troppe imprecisioni nelle rifiniture che già avevano caratterizzato l’esordio a Bologna. In sostanza, la conferma di una compagine con poca qualità e con giocatori non all’altezza.

Zero vittorie in gare ufficiali in un anno solare, e la luce in fondo al tunnel appare lontana

Le motivazioni sono le solite. Scarso minutaggio in campionato ed oggettivi limiti nei fondamentali che difficilmente fanno pensare ad un miglioramento in ottica futura. Il ricordo dei calciatori del passato è offuscato da un quadro drammatico dal punto di vista sportivo. Italia che fatica dannatamente a segnare e che non vince un match ufficiale ormai da quasi un anno. Una situazione complicata resa ancor più grave da segnali di ripresa che stentano ad arrivare. Si era fatto un gran parlare di Federico Chiesa dopo il match del Dall’Ara. Ebbene il calciatore della Fiorentina, forse anche perché impiegato in una posizione un po’ diversa da quella a cui è abituato, non ha reso come ci si aspettava. Ma del resto non può essere un solo giocatore a far girare tutta una squadra. Registrare il colpo di testa alto sopra la traversa di Simone Zaza, sul finire della partita, come unica possibilità per realizzare è la cartina di tornasole del disastro tricolore.

Lo spettro della Lega B

Dopo due giornate (sulle quattro in programma), quindi, i ragazzi di Mancini occupano l’ultimo posto nel gruppo C con 1 punto alle spalle appunto dei lusitani (3 punti) e dei polacchi (1 punto). Tutto questo avendo disputato una partita in più rispetto alle avversarie. Le ultime classificate dei quattro gironi della massima categoria retrocederanno in Lega B. Ora il rischio è davvero concreto per un Bel Paese in crisi di identità. Siamo già con le spalle al muroi. Il 14 ottobre a Chorzow si affronterà la Polonia, poi a novembre il match a Milano contro il Portogallo con l’obbligo di vincere almeno una delle due partite in programma per evitare l’ennesima umiliazione. La domanda è sempre la solita. Questa formazione sarà in grado di centrare i tre punti? I dubbi e le perplessità non mancano.

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