Milano – I lavori per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova a Fincantieri, con Autostrade per l’Italia estromessa da tutta la rete nazionale. La linea del governo, confermata dalla comunicazione del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli alla Commissione Ambiente Territorio e Lavori pubblici della Camera, è un doppio colpo ad Autostrade.
Per il ministro M5S il cantiere deve andare a un soggetto a partecipazione pubblica
“Affidarlo ad Aspi sarebbe “una follia” e “irrispettoso nei confronti dei familiari delle vittime del crollo”. “Autostrade paghi, faccia dieci passi a lato e chieda scusa che non l’ha ancora fatto bene“, ha ribadito anche il vicepremier Matteo Salvini a Porta a Porta.
“Rispettare gli obblighi di manutenzione e vincoli a reinvestire nelle infrastrutture”
Nel suo intervento, Toninelli ha messo l’accento sulla necessità di riformare le concessioni nella direzione di una maggiore garanzia dei beni pubblici. “Ora in avanti tutti i concessionari saranno vincolati a reinvestire buona parte degli utili nell’ammodernamento delle infrastrutture“, ha garantito, “e dovranno rispettare in modo più stringente gli obblighi di manutenzione a loro carico“.
Un’affermazione a cui Autostrade ha risposto in una nota, spiegando che i giorni di cantiere sul Ponte Morandi dal 2015 al 2018 sono stati 926, per una media settimanale di 5 su 7 giorni.
Dal 2000 al 2017 la società ha speso in manutenzione 5,141 miliardi di euro, più degli impegni previsti dalla concessione”, rivendica la società. Che ha comunicato anche di aver risposto a “quasi” tutte le richieste economiche finora presentate dai residenti all’interno della zona rossa di Genova.