ROMA (LaPresse) – Copyright, Tajani: “Conte prenda le distanze dalle dichiarazioni offensive di Di Maio”. Antonio Tajani, presidente del Parlamento Europeo e vicepresidente di Forza Italia, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio 2. Nel corso del format “I Lunatici” condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio ogni notte dall’1.30 Alle 6.00.
Tajani è tornato a parlare della direttiva sul copyright
Tajani è tornato a parlare della direttiva sul copyright e, a proposito delle affermazioni di Luigi Di Maio che aveva definito la nuova direttiva ‘una vergogna tutta europea’, ha dichiarato: “Un vicepremier e Ministro dovrebbe usare toni diversi”. Le affermazioni violente non dovrebbero arrivare da chi ha responsabilità di Governo”. “Un linguaggio del genere ricorda l’analfabetismo istituzionale e rappresenta un errore gravissimo. Evidentemente la sconfitta delle lobby che sostenevano il far west digitale, ha aggiunto il il presidente Tajani, ha dato fastidio a Di Maio”. “Spero che il Premier Conte prenda le distanze da queste dichiarazioni minacciose e offensive nei confronti del Parlamento Europeo”.
Le dichiarazioni a Radio2
Entrando poi nel dettaglio della direttiva Tajani ha chiarito ai microfoni di Radio2 quali saranno le regole per i cosiddettti giganti del web: “Se verrà utilizzato un articolo di giornale si dovrà pagare. Non si potrà più utilizzare un articolo, metterlo in rete, senza pagare il giornale che lo ha pubblicato. Questo ovviamente è un esempio, il principio è quello della tutela della protezione culturale e intellettuale. Quando uno va in libreria il libro lo compra, quando uno va a cena al ristorante, il conto lo paga. Il principio è lo stesso. I giganti del web devono avere dei limiti, li abbiamo posti per garantire la libertà dei cittadini, impedire che circolino notizie false e difendere il made in Italy e il made in Europe”.
“Ora è difficile rimarginare certe ferite sulle crisi”
Tajani si è infine soffermato sul momento politico dell’Europa e dell’Italia: “La crisi economica ha provocato degli sconquassi enormi – ha spiegato – e ora è difficile, nonostante la difesa, rimarginare certe ferite. L’Europa deve cambiare ma non deve essere distrutta. Distruggere l’Europa significa distruggere la protezione che hanno sessanta milioni di italiani da un’organizzazione e una istituzione che può difenderli nell’era della globalizzazione dallo strapotere dei russi, degli americani, dei cinesi e degli indiani. Anche in Italia, ha aggiunto Tajani, le cose non vanno molto bene, bisogna creare lavoro. Quello occupazionale è un problema che ormai riguarda tutti. Dobbiamo aiutare l’economia reale e fare in modo che le imprese creino nuovi posti di lavoro nei prossimi anni”