Milano (LaPresse) – Da quest’autunno (molto) caldo che cosa devono temere i milioni di tifosi della Juventus? Poco, pochissimo sotto il profilo sportivo, perché il gap tra la squadra di Massimiliano Allegri e le altre italiane è enorme, mentre in Europa le distanze dalle big si sono fortemente assottigliate; qualcosa di più, invece, a livello di bilancio. Certi numeri del debito non appartengono all’universo onirico dei sostenitori più accesi ma stanno alla base di qualsiasi progetto a breve, medio e lungo termine.
Il ‘rosso’ nei conti è storia di ieri. Circa 19 milioni a fronte degli utili accumulati negli ultimi tre anni. Come se la conquista del settimo scudetto consecutivo fosse un minus anziché un plus. Ma, direbbe quello là, 19 milioni e rotti sono peanuts, bruscolini. Semmai, ciò che colpisce anche il giorno dopo è il debito netto della società presieduta da Andrea Agnelli: 309,9 milioni di euro al 30 giugno 2018, quasi il doppio rispetto all’anno scorso e senza gli ‘spiccioli’ tirati fuori per imbastire la storica, sontuosa operazione Ronaldo.
Dopo anni di ricavi, i bianconeri hanno un bilancio in rosso, condizionato dall’acquisto di Cristiano Ronaldo
L’impatto economico del fenomeno portoghese lo scopriremo sul bilancio 2018-2019, che il club bianconero prevede “in perdita” e che come consuetudine sarà condizionato dall’andamento sportivo. Insomma, più la Juventus andrà avanti in Champions League, più incasserà denaro, più si attenuerà il segno meno. Tanto per capire, nel 2016-2017 il sodalizio della Continassa ha messo in saccoccia 233 milioni di ricavi, con 110 milioni di premi Uefa per la finale di Cardiff. La prematura uscita di scena della scorsa stagione dalla massima competizione continentale ha abbassato quella cifra da 233 a 200. In più ci sono le plusvalenze: la scorsa estate la cessione di Pogba aveva fatto schizzare questo dato, ma di Pogba ce n’è uno.
Il debito netto di Juventus rappresenta quasi il 75% del fatturato, che è sempre sopra i 400 milioni (in calo, però: 402 rispetto a 411) grazie soprattutto al boom dell’attività commerciale e del marketing. Sotto questo profilo, Ronaldo potrebbe/dovrebbe dare una ulteriore spinta, calamita per sponsorizzazioni milionarie. Mentre il valore delle azioni si è impennato negli ultimi mesi complice proprio CR7, i boatos raccontano di operazioni sul capitale per intervenire sul debito, boatos che però al momento non trovano riscontri né conferme da parte del Cda. Il 25 ottobre ci sarà l’Assemblea dei soci e forse se ne saprà di più.
Vittorio Oreggia