Moto, il tribunale conferma lo stop per Fenati: sospesa la licenza

Semaforo rosso. Il tribunale federale della Federazione Motociclistica Italiana ha confermato la sospensione cautelare di Romano Fenati dall'attività sportiva e federale

ROMA (Andrea Capello – LaPresse) – Moto, il tribunale conferma lo stop per Fenati: sospesa la licenza. Semaforo rosso. Il tribunale federale della Federazione Motociclistica Italiana ha confermato la sospensione cautelare di Romano Fenati dall’attività sportiva e federale. Troppo grave quanto accaduto all’ultimo Gp di San Marino e della Riviera di Rimini sul circuito di Misano Adriatico. Dove, nel corso della gara di Moto2, il pilota ha ‘pinzato’ il freno del collega Stefano Manzi in rettilineo. Ad oltre duecento chilometri all’ora. Un gesto che gli era costato in serie la bandiera nera. Oltre che due gran premi di squalifica e la rescissione del contratto annuale con il team Snipers. Oltre a quello firmato per la prossima stagione con il team Forward-MV Augusta. Ironia della sorte il suo compagno avrebbe dovuto essere proprio Manzi.

Moto, Fenati è ascoltato a Roma dal tribunale della federale

L’ascolano è stato ascoltato a Roma dal tribunale della federale presieduto dall’Avvocato Luigi Musolino e composto dagli Avvocati Gloria Brancher e Paolo De Matteis. A Fenati viene contestata dal procuratore Antonio De Girolamo la violazione dell’articolo 1.2 del regolamento di giustizia (condotta non conferme ai principi della lealtà sportiva, ndr). In quanto “volontariamente staccava la mano sinistra dal manubrio della propria moto. E tirava con forza la leva del freno anteriore della moto del concorrente Stefano Manzi. Con il chiaro intento di cagionarne la caduta”.

Il centauro ha rilasciato dichiarazioni spontanee davanti al tribunale. Ma sia lui che il suo legale hanno preferito non aver contatti con i tanti cronisti. Che lo attendevano fuori dagli uffici di Viale Tiziano. Il procedimento disciplinare e le relative tempistiche sono ora rimessi al Procuratore Federale che entro due mesi espleterà eventuali ulteriori indagini preliminari. Durante questo periodo, ovviamente, la misura cautelare per il 22enne marchigiano rimane in vigore.

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