Sul Milleproroghe il Pd gioca la carta dell’ostruzionismo

Trecentosettanta gli emendamenti presentati al testo e tutti i senatori iscritti a intervenire

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA – In Senato il Pd gioca la carta dell’ostruzionismo per ritardare l’approvazione del Milleproroghe. Altro che iter rapido, i democrat non hanno digerito che alla Camera la maggioranza del governo pentaleghista abbia deciso di porre la fiducia al testo.

Oggi, la rivincita con la presentazione di 370 emendamenti da discutere, a cui si aggiunge l’iscrizione a parlare di tutti i senatori Pd.

Commissione Affari costituzionali

Dalle 15 la commissione è riunita per discutere gli emendamenti al Milleproroghe, solo il Pd ha presentato 370 emendamenti avviando di fatto una battaglia senza quartiere per impedire l’approvazione di un documento ritenuto ‘dannoso’.

Milleproghe? No grazie

Lo scrive a chiare lettere su Twitter Ernesto Magorno. “E’ iniziata la nostra maratona per dire no agli scippi gialloverdi – si legge – Questo governo ha avuto la capacità di trasformare il decreto Milleproroghe in un decreto millefurti che penalizza i comuni e, soprattutto, il Sud”.

La speranza è l’ultima a morire

Gli esponenti del governo pentaleghista non perdono l’ottimismo e contano, nonostante l’ostruzionismo democratico, di arrivare in aula al Senato già domani per approvare il testo. Per questo motivo si prevede una lunga giornata, corredata dalla maratona notturna. Si andrà avanti ad oltranza pur di licenziare il Milleproroghe in commissione.

Non solo Pd

Considerato che a presentare correttivi al documento sono state anche le altre forze di opposizione, i tempi si dilatano e, se a questo si aggiunge che non solo i dem, ma anche gli altri vorranno intervenire per dire la propria sul Milleproroghe, è il caso che M5S e Lega si affidino alla buona sorte per arrivare all’approvazione nella giornata di domani.

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