Reggio Calabria (LaPresse) – È in corso dalle prime ore di questa mattina una vasta operazione del comando provinciale carabinieri di Reggio Calabria. In esecuzione di un fermo di indiziato di delitto dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina nei confronti di appartenenti alla cosca Alvaro di Sinopoli. Sono accusati di associazione di tipo mafioso, estorsione, truffa aggravata. Ed anche trasferimento fraudolento di valori, aggravati dal metodo e dalle finalità mafiose nel reggino.
Le indagini dei carabinieri hanno fatto luce sugli interessi criminali della cosca ‘Alvaro’. Una delle più agguerrite cosche del mandamento tirrenico della ‘ndrangheta reggina. E’ in grado di infiltrare enti pubblici e amministrazioni locali. Per influenzarne le scelte e acquisire illecitamente appalti e finanziamenti pubblici. I militari hanno accertato anche l’appartenenza alla ‘ndrangheta di un sindaco di un comune aspromontano. I dettagli dell’operazione saranno resi noti dal procuratore di Reggio Calabria. Nel corso della conferenza stampa, che si terrà alle 10.30 presso il comando provinciale carabinieri.
Qualche giorno fa arrestato il sindaco di Ponzano Romano
I carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per corruzione. Che dispone l’arresto di Enzo De Santis, sindaco di Ponzano Romano, comune a nord della capitale. Oltre al sindaco arrestato, ci sono anche due indagati in stato di libertà, all’epoca dei fatti pubblici ufficiali. Secondo le accuse tutti avrebbero ricevuto utilità da Sergio Scarpellini. L’immobiliarista romano già arrestato per corruzione il 16 dicembre 2016 assieme all’allora dirigente del Campidoglio Raffaele Marra. Il gip del Tribunale di Roma, su richiesta della procura, ha inoltre disposto a carico dei tre indagati, il sequestro di beni per circa 750.000 euro. Sono infatti ritenuti profitto delle tangenti ricevute.