ROMA (LaPresse) – “Il mio difetto e la mia testardaggine è che quando do una parola a qualcuno, quando firmo un contratto e prendo un impegno con qualcuno non me lo rimangio dopo quattro mesi perché lo dicono i sondaggi”. Queste le parole del Ministro dell’interno Matteo Salvini, in un’anticipazione dell’intervista di Nicola Porro nella seconda puntata di “Quarta Repubblica”, l’approfondimento di Retequattro in onda questa sera in prima serata, a proposito dei sondaggi sugli elettori di centro-destra che lo vorrebbero separato da Luigi Di Maio.
L’intesa tra Salvini e Di Maio: 5 anni alla guida del Paese
E continua: “Ho firmato un contratto di Governo, con Di Maio e con gli italiani e voglio andare fino in fondo. Per cinque anni voglio rispettare l’impegno che ho preso. Non vivo a pane e sondaggi anche perché se dovessi ragionare per convenienza farei saltare il tavolo. Sono al 30% ma non sono fatto così. Magari sbaglio, un politico cinico forse lo farebbe. Ma se lo facessi farei un danno per l’Italia perché avremo mesi di caos, mesi di governi tecnici. Io invece ho firmato un contratto, sono contento di quello che stiamo facendo con i Cinque Stelle, stimo e rispetto Luigi Di Maio e voglio andare fino in fondo”.
Il centrodestra e l’accordo per le Amministrative
“A livello locale governiamo bene con sindaci e governatori del centro destra. Ci presenteremo con il centro destra a Trento il 21 ottobre e poi in Abruzzo, in Basilicata e in Piemonte. Quello è l’accordo che abbiamo sempre fatto ed è quello che continuerò a fare per coerenza e perché questa è la nostra natura. Ma quando a giugno ho firmato quel contratto, mi sono ritenuto impegnato a onorarlo”.
La proposta di Salvini sul sistema pensionistico
“Se io riesco a mandare in pensione l’anno prossimo tre o quattrocentomila italiani che si sono spaccati la schiena, qual è il risultato che ottengo? Che libero tre o quattrocentomila posti di lavoro per quei giovani che Vittorio Feltri dice che stanno a casa o vanno al bar e invece, se li metti alla prova, i giovani italiani cominciano a lavorare domani mattina. Perché noi stiamo perdendo i migliori giovani in giro per il mondo”. Questa la dichiarazione del Ministro dell’interno Matteo Salvini, in un’anticipazione dell’intervista di Nicola Porro nella seconda puntata di ‘Quarta Repubblica’, l’approfondimento di Retequattro in onda questa sera in prima serata.
Ha poi aggiunto: “La mia richiesta ai tecnici del ministero è reintrodurre la cosiddetta ‘quota 100’ a partire dai 62 anni di età. Quindi devi arrivare a 100: sommando 100 all’età anagrafica e ai contributi versati. È chiaro che l’obbiettivo finale è la cancellazione totale della legge Fornero: hai lavorato per 41 anni, magari hai cominciato da giovane, a 15 anni? Allora puoi andare in pensione anche prima di aver raggiunto quota 100. Però non posso fare tutto e subito e non voglio portare via il lavoro ai tecnici, voglio solo restituire il diritto alla vita a milioni di italiani a cui la Legge Fornero, il diritto alla vita, l’ha tolto”.
Il debito diminuisce solo se la gente torna a lavorare
“La Francia dà lezioni e fa investimenti e tagli di tasse e sfiora il 3% di deficit. Finché tagliamo, il debito cresce: il debito in Italia scende – ci tengo da ministro e da padre a trasferire a casa questo – solo se la gente torna a lavorare. Perché se la gente lavora compra qualcosa, e ci paga le tasse. Il mio obbiettivo è far lavorare più italiani rispetto a ieri, anche perché aggiungo: se più italiani lavorano, magari più italiani tornano a fare figli, perché il dramma delle culle vuote è una cosa che sta ammazzando questo paese”.