NEW YORK – Il primo ministro della Nuova Zelanda Jacinda Ardern si è presentata al vertice internazionale dell’Onu in corso a New York insieme a Neve, la sua bambina appena nata. L’evento ha destato grande scalpore mediatico (oltre che tenerezza), perché non ha precedenti. La Ardern è infatti la prima mamma leader mondiale a partecipare all’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la figlioletta al seguito.
Onu, Jacinda Ardern gioca con la sua bimba al Nelson Mandela Peace Summit
A soli tre mesi di vita Neve può vantarsi di aver già assistito a un vertice internazionale. La figlia neonata di Jacinda Ardern, nata il 21 giugno, ha infatti tenuto occupata la mamma prima che questa cominciasse il suo discorso al Nelson Mandela Peace Summit. Seduta buona buona in un delizioso completino a strisce blu e bianche, Neve è diventata così una piccola super star. Gli occhi erano tutti puntati su di lei. Ha fatto scalpore infatti la scelta della Ardern di non rinunciare ad avere la piccola con sé nel corso del suo viaggio in America. La leader neozelandese è infatti in pieno allattamento, una fase molto importante per la crescita di un neonato, alla quale la Ardern non ha voluto rinunciare.
Politica sì, ma prima di tutto mamma
Jacinda Ardern ha spiegato ai giornalisti che il ruolo da primo ministro ha “soddisfatto le mie aspettative“, ma niente in confronto con la felicità di avere Neve. La nascita della piccola, ha detto la ministra “le ha superate di gran lunga”. La Ardern, 38enne primo ministro della Nuova Zelanda, aveva già fatto notizia per essere stata la prima leader del suo paese a prendere un congedo di sei settimane per maternità. Ad assisterla nella doppia vita di mamma e leader mondiale c’è il suo compagno, il conduttore televisivo Clarke Gayford, anche lui presente al vertice Onu. E’ lui ad occuparsi a tempo pieno di Neve.
Non solo Jacinda Ardern
Anche Bruna Fiola, consigliera regionale Pd della Campania, ha rivendicato i suoi diritti di donna e mamma già nel 2015. La politica arrivò alla prima seduta del Consiglio regionale spingendo il carrozzino del figlio Lorenzo, che all’epoca dei fatti aveva appena sei mesi. “Le donne devono conquistarsi gli spazi per le proprie capacità, come fanno gli uomini, perché non ci deve essere regalato nulla. Le donne hanno una marcia in più, perché fare la mamma e lavorare è difficile“, disse in quell’occasione Bruna Fiola.