Roma, arrestati due rapinatori seriali: ‘colpi’ soprattutto a Monteverde

Le indagini sono partite da alcuni indizi lasciati dai malviventi

LaPresse - Matteo Corner

Roma (LaPresse) – Sono finiti in carcere i due rapinatori ritenuti responsabili di sei rapine, tutte messe a segno nel quartiere Monteverde di Roma, nel 2017. Ad eccezione di una farmacia dell’Eur. Collaudato il loro modus operandi. A bordo di uno scooter di grossa cilindrata puntavano un esercizio commerciale. Poi travisati da casco e con in pugno una pistola, minacciavano il dipendente di turno facendosi consegnare l’incasso. Un’attività investigativa serrata quella degli agenti della Polizia di Stato. Che ha visto la collaborazione tra diversi commissariati tra cui quello di Velletri, di Monteverde, della polizia scientifica e di altri uffici di polizia della capitale.

Le indagini sono partite da alcuni indizi lasciati dai malviventi

L’estrapolazione dei primi numeri della targa dello scooter utilizzato nelle rapine, insieme ad alcuni dettagli sui capi di abbigliamenti e dei caschi indossati, sono stati i primi indizi a guidare gli investigatori. Ma una vera svolta nell’indagine si è avuta quando all’interno del casco dello scooter, rintracciato in una officina nel comune di Velletri, è stata ritrovata una impronta riconducibile a M.L., 35enne romano, con numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. (Segue).

Di lì, a cascata, altri indizi come l’andatura, sintomatica di una patologia al suo piede sinistro. Poi i pantaloni da ginnastica e la felpa sequestrati nel corso della perquisizione dell’abitazione. Oltre ad una replica di pistola semiautomatica, priva di tappo rosso. Ed elementi che hanno fatto emergere profili di colpevolezza a carico di C.A., suo complice .

I sospetti degli investigatori sul fatto che C.A., anche lui romano di 35 anni, fosse responsabile insieme a M.I., delle rapine, si sono rafforzati con il ritrovamento nella sua abitazione della giacca indossata in uno dei colpi e visibile anche in una foto postata sul suo profilo Facebook. Per M.L. l’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata notificata dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato Monteverde a Regina Coeli. Lì attualmente si trova ristretto per atti persecutori, per C.A la notifica, da parte degli stessi agenti, è arrivata in una comunità terapeutica, in provincia di Perugia. Dove stava scontando la misura degli arresti domiciliari.

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