Dazi, Lagarde: “Il Pil globale risente della guerra commerciale tra Usa e Cina”

L'amministrazione Trump ha imposto tariffe su 250 miliardi di dollari di importazione

IMF Managing Director Christine Lagarde is pictured during a press conference with Paraguay's Economy Minister Lea Gimenez (not in frame), after a meeting with civil society women leaders in Asuncion, on March 14, 2018. Lagarde is in a two day visit to Paraguay, following a trip to Argentina. / AFP PHOTO / NORBERTO DUARTE

WASHINGTON (LaPresse/AFP) – La crescita globale sta rallentando a causa delle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina. È l’allarme lanciato dal direttore generale del Fmi, Christine Lagarde. Precisando che l’istituzione internazionale con sede a Washington potrebbe abbassare le sue stime. Attese in uscita la prossima settimana.

Lagarde lancia l’allarme

Christine Lagarde osserva che la crescita globale rimane ai massimi livelli dal 2011. Quando è rimbalzata dopo la crisi finanziaria del 2008. Ma “ci sono segnali che la crescita globale ha raggiunto un livello piatto. Che è diventato meno sincronizzato con meno Paesi che partecipano a questa espansione”. Lagarde parla a una settimana dagli incontri annuali del Fondo, che quest’anno si svolgeranno a Bali, in Indonesia.

Usa-Cina, il Pil globale risente della guerra commerciale

Alcuni rischi “hanno cominciato a materializzarsi”, dall’imposizione di dazi doganali alle pressioni sui mercati finanziari in molti paesi emergenti, osserva la numero uno del Fmi. A luglio, l’istituzione prevedeva una crescita globale del 3,9% per quest’anno e il prossimo. Ma “le prospettive sono diventate meno favorevoli. Come vedrete nelle nostre previsioni aggiornate la prossima settimana”, continua Lagarde. Sottolineando anche che il “problema chiave” è la materializzazione delle minacce protezionistiche.

L’amministrazione Trump ha imposto tariffe questa estate su 250 miliardi di dollari di importazioni dalla Cina, in rappresaglia a pratiche commerciali ritenute “ingiuste”. Pechino ha risposto imponendo tariffe doganali su 110 miliardi di importazioni di prodotti statunitensi.

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