MILANO (LaPresse) – Indonesia: l’Unicef è preoccupato per la sicurezza di migliaia di bambini in seguito allo tsunami a che si è abbattuto in Indonesia sulla regione centrale di Sulawesi. A solo un mese di distanza dal disastro che ha colpito Lombok uccidendo 550 persone e causandone lo sfollamento di altre 340mila. “Siamo preoccupati non solo per la sicurezza dei bambini a Palu, ma anche nella città di Donggala e altre comunità ancora tagliate fuori dall’assistenza umanitaria. È importante comprendere che questa emergenza sta colpendo una popolazione vulnerabile e soprattutto i bambini vulnerabili”, scrive Unicef in una nota. Il Sulawesi Centrale è una provincia molto giovane, il 35% della popolazione, quindi circa un milione, sono bambini o adolescenti. I bambini e gli adolescenti nella provincia erano particolarmente vulnerabili anche prima dello tsunami.
Dati relativi dell’Unicef riguardo i bambini dell’Indonesia
L’Unicef ha diffuso alcuni dati relativi alla regione. Nutrizione: il 41% dei bambini nella regione soffre di malnutrizione cronica o ha ritardi nello sviluppo. Povertà: il 43% dei bambini vive in povertà. Salute: Il disastro ha interrotto la campagna nazionale di vaccinazione contro Morbillo e Rosolia di quest’anno. Era in corso nel Sulawesi centrale da agosto (la copertura vaccinale attuale nella città di Palu è meno del 49%, a Donggala è al 75%). Istruzione: Oltre 1000 scuole (dall’asilo alle scuole secondarie) si teme siano state colpite, con un impatto diretto sull’istruzione di oltre 142mila studenti nel Sulawesi Centrale.
Protezione: “Siamo particolarmente preoccupati per il probabile aumento del numero di bambini separati. Dato il numero di morti, che ha raggiunto i 1.234 finora”, segnala Unicef. Basso tasso di registrazione alla nascita: solo il 33% dei bambini sotto i 5 anni sono registrati (secondo lo Studio Socio Economico Nazionale del 2016). La registrazione alla nascita è di fondamentale importanza in termini di protezione dei bambini, è un “passaporto per la protezione”, segnala Unicef. Aggiungendo che “un basso tasso di registrazione alla nascita rappresenta una sfida per rintracciare la famiglia di un bambino. I processi di riunificazione familiare dovrebbero cominciare oggi a Palu – oltre al rischio di sfruttamento e tratta”.
L’Unicef insieme al governo per i bambini dell’Indonesia
“In Indonesia l’Unicef, in collaborazione con il governo, sta facendo tutto il possibile per rispondere a questa emergenza”, scrive l’agenzia Onu. Spiegando che il ministero degli Affari Sociali dell’Indonesia ha richiesto all’Unicef un supporto per mobilitare operatori sociali nelle aree colpite. Il ruolo di questi operatori sociali sarà quello di supportare i servizi per i bambini separati e non accompagnati, i bisogni psicosociali e per rintracciare e ricongiungere le famiglie.
Stando alle valutazioni iniziali con i partner sul campo, nell’immediato i bisogni delle persone comprendono evacuazione e gestione dei feriti. Servizi medici e sanitari, compresi i servizi di orientamento. Servizi per l’acqua e igienico sanitari, fornitura di generi alimentari e non e rifugi di emergenza. L’Unicef, per rispondere ai bisogni dei bambini per l’istruzione, i servizi sanitari, nutrizionali, igienico-sanitari e di protezione dell’infanzia a Sulawesi e per sostenere la risposta dell’Ufficio sul Campo in seguito ai terremoti a Lombok, ha lanciato un appello per 5 milioni di dollari.