ROMA (LaPresse) – “Dobbiamo denunciare il rischio clamoroso di tagli alla sanità, all’istruzione, all’assistenza. Al di là del numerino 2,4% di rapporto deficit/Pil, stando alle dichiarazioni di oggi mancano ancora 14-15 miliardi e dove li vanno a prendere se non dai tagli?”. Lo afferma il segretario del Pd, Maurizio Martina, dopo l’incontro al Nazareno con le parti sociali sulla manovra. “Quando leggo dei due vicepremier, che si inseguono sul campo della propaganda, perché il balcone non basta più, sento che dobbiamo costruire e avanzare nel Paese un’alternativa di serietà. Con proposte credibili”, aggiunge.
L’appello di Martina al premier Conte: sbloccare gli investimenti
“Caro presidente Conte, firmi quei decreti per 38 miliardi di investimenti che ha bloccati sulla scrivania”. È l’appello rivolto dal segretario del Pd, Maurizio Martina, lanciato dopo l’incontro al Nazareno con le parti sociali sulla manovra. “Se sbloccassero solo la Torino-Lione avrebbero 5 miliardi di investimenti immediatamente”, sottolinea l’ex ministro.
Berlusconi commenta la manovra dell’esecutivo
“Abbiamo parlato della manovra che non si conosce esattamente e in particolare del reddito di cittadinanza, una cosa che non sta in piedi, un disastro. Perché spingerà molti a non cercare più lavoro. E molti a lasciare il lavoro, tanto paga lo Stato. Riteniamo sia un disastro che non possa portare a eliminare la povertà ma solo un gran buco nero nel bilancio. Oltre che un danno e un’ingiustizia per chi lavora”. Così Silvio Berlusconi parlando a margine di una riunione di Forza Italia a palazzo Grazioli.
La richiesta del Cavaliere e Salvini
“Noi continuiamo a rivolgerci a Salvini e agli uomini della Lega perché i programmi di centrodestra e M5S purtroppo non possono sommarsi, perché sommandosi non possono che portare ad altro che all’esplosione del bilancio”. Lo dice Silvio Berlusconi, a margine di una riunione di Fi. “Auspichiamo la fine prossima di questo governo e che il centrodestra si ripresenti agli elettori unito per vincere – aggiunge – Abbiamo paura che l’Italia possa avviarsi verso un baratro non solo economico ma di democrazia e libertà”.