Milano (LaPresse) – Un destino ribaltato in nove minuti. Il Milan centra il secondo successo consecutivo in Europa League con una fiammata nella ripresa: un coriaceo Olympiacos, accompagnato a San Siro da tremila caldissimi tifosi, si arrende 3-1, dopo essere stato illuso dalla rete di Guerrero al 14′. A raddrizzare nella ripresa una gara che andava complicandosi ci pensano, dopo i cambi vincenti di Gattuso, Cutrone e Higuain. Poi ancora il numero 63 mette i tre punti in cassaforte. I greci si sciolgono nel momento in cui forse pensavano di avere il match in pugno, il Milan ha il merito di crederci fino alla fine e bissa il successo all’esordio contro il Dudelange, salendo in vetta al gruppo con 6 punti davanti al Betis (4). La strada verso il passaggio del turno si mette in discesa. Dopo il successo contro il Sassuolo Gattuso chiedeva continuità e viene accontentato: ma serve ancora lavorare, perché più che il gioco poté il cuore e l’orgoglio.
4-3-3 per la squadra di Gattuso trainata in avanti dal rientrante Higuain, al suo fianco sugli esterni Suso e Castillejo. Calhanoglu e Cutrone si accomodano in panchina. In difesa Zapata affianca Romagnoli. Nel 4-2-3-1 di Pedro Martins, Guerrero è l’unica punta, supportato sulla trequarti da Fetfatzidis, Yaya Touré e Leiva. Prima emozione dopo una manciata di minuti: sul pallone messo in mezzo da Suso Bonaventura spizza di testa superando il portiere dei greci José Sa, c’è l’intervento di Castillejo che la mette dentro ma in posizione irregolare: la palla sarebbe entrata comunque, errore sciagurato quello dello spagnolo. Dal possibile vantaggio dei rossoneri a quello dell’Olympiacos: dalla sinistra Koutris mette in mezzo, Guerrero vola anticipando Zapata e incorna di potenza battendo Reina (14′).
Grande reazione rossonera dopo il vantaggio greco
San Siro ammutolisce, esplodono i tremila arrivati da Atene con furore. La rete frastorna il Milan che non riesce a imbastire una reazione immediata. Anzi, contro un avversario che prende coraggio, rischia ancora sulla conclusione dalla distanza di Guilherme con palla che sibila accanto al palo di sinistra. I rossoneri si limitano al possesso e non individuano il varco giusto per sfondare. Prova allora a scuoterli Higuain, ingabbiato e innervosito dai difensori ellenici. Il Pipita scappa in sospetto fuorigioco e scarica il diagonale, sventa tutto José Sà. I ritmi si alzano e il Milan guadagna in convinzione, ma sciupa l’occasione dell’1-1 con Castillejo, che liberato da Suso non trova la deviazione vincente sottomisura.
Ad inizio ripresa, sugli sviluppi di un corner, è il numero 8 rossonero a rendersi pericoloso, centrando l’esterno della rete dopo lo stacco di Zapata. A caccia della svolta, Gattuso rinforza l’artiglieria optando per il doppio cambio: fuori Castillejo, e per lo spagnolo sa di bocciatura, insieme a Bonaventura. Dentro Cutrone e Calhanoglu, che rimedia subito un giallo per un’entrata in tackle su Fetfatzidis. Ma la mossa del tecnico si rivelerà decisiva. Possesso sempre rossonero, ma la manovra accusa affanno contro un Olympiacos attento a presidiare ogni zona del campo. I greci, poi, attendono l’eventuale occasione per colpire: come quando Bakayoko si fa soffiare palla da Nacho e dopo aver saltato Romagnoli scarica la conclusione, alta sulla traversa. Sospiro di sollievo per i padroni di casa che nel momento di difficoltà trovano il pareggio: Rodriguez pennella un traversone perfetto per l’incornata a centro area di Cutrone (25′).
Cutrone ed Higuain piegano l’Olimpiacos in nove minuti
L’1-1 è un’iniezione di fiducia nelle vene rossonere. Suso scappa a Nacho e crossa, stavolta Cutrone non ci arriva. La rimonta è firmata dal graffio di Higuain, che si ridesta al momento giusto: Calhanoglu lo serve in area, lui controlla e di sinistro infila nell’angolino basso per il 2-1 (31′). I rossoneri, tre minuti dopo, arrivano pure a blindare i tre punti: traversone basso di Calhanoglu dal fondo, la difesa greca lascia a Cutrone, appostato sul secondo palo, la libertà di appoggiare a porta sguarnita sul palo e realizzare la doppietta personale. L’Olympiacos quasi non ci crede e rischia di incassare il poker nel recupero: ma a fermare il tiro di Calhanoglu c’è il palo.
Attilio Celeghini