ROMA (LaPresse) – Chi si difende in casa con le armi non si deve poi ritrovare sotto accusa in tribunale. Ecco il nuovo cavallo di battaglia della Lega e di Salvini, dopo l’ok del Colle – anche se condizionato – al Dl Sicurezza. Il presidente della commissione Giustizia del Senato, il leghista Andrea Ostellari che è anche relatore del provvedimento, ha presentato il testo base. L’iter del provvedimento si fa ora più definito dal momento che si è fissato l’approdo in Aula per il 23 ottobre.
La nuova sfida di Salvini
Il ministro dell’Interno suona la carica e annuncia: “Un ladro ti entra in casa, in azienda o in negozio e tu ti difendi? Sarà tuo diritto farlo, senza finire sotto processo per anni e pagando di tasca tua. Lo Stato coprirà le eventuali spese legali di chi si è difeso e il delinquente (e i suoi parenti) non potranno chiedere neanche un euro di risarcimento”.
Il sì del M5S sulla legittima difesa
L’articolato, ha avuto anche la ‘benedizione’ del Movimento Cinque Stelle che, richiamandosi al contratto di governo, ha parlato di “prima sintesi equilibrata” ha in un avverbio il suo centro focale: la difesa diventa ‘sempre’ legittima. “Nessun far west, nessuna licenza ad armarsi”, assicurano dalla Lega, sta di fatto che, stando al testo, le dovute fasi di accertamento e gli eventuali processi saranno più immediati. Le spese legali saranno a carico dello Stato: chi si è difeso, non pagherà più per dimostrare la sua innocenza.
La rivoluzione del vicepremier leghista
Seconda rivoluzione: pene più alte, fino a 7 anni di galera, per chi commette furti in abitazione, rapine e violazioni di domicilio, con obbligo di risarcimento dei danni procurati alle vittime. Inoltre “stop alle assurde richieste di rimborso da parte di malviventi e loro parenti. Se rubi, prima restituisci e paghi i danni, altrimenti vai in galera subito”.
di Denise Faticante