BRUXELLES – Un ultimatum da Bruxelles. Con una lettera di due pagine, l’Ue boccia preventivamente il Def del governo italiano. Secondo l’Unione, i numeri non vanno inseriti nella manovra, altrimenti l’Europa sarà costretta a respingerla. Una sorta di minaccia preventiva con cui la Commissione europea intima con un primo atto formale a Di Maio e Salvini di non finanziare in deficit la prossima legge di bilancio: è contrario alle regole del patto di stabilità. Tutto in una lettera firmata dal vicepresidente della commissione Dombrovskis e dal titolare agli Affari economici Pierre Moscovici in risposta ad una missiva del ministro dell’Economia Tria, che aveva tratteggiato i contorni della prossima manovra.
L’Ue: “Il Def è motivo di seria preoccupazione”
“Il Def a prima vista sembra costituire una deviazione significativa dal percorso di bilancio indicato cal Consiglio Ue. E’ motivo di seria preoccupazione”, scrivono Dombrovskis e Moscovici. “Chiediamo alle autorità italiane di assicurare che la manovra sia in linea con le regole fiscali comune”. Una intimazione seria quella della Commissione, che di fatto invita il Governo italiano a cambiare politiche economiche entro la metà del mese, giorno in cui la Legge di bilancio dovrà essere notificata a Bruxelles. Già lo scorso mese l’Ue aveva concesso all’Italia uno sconto sul risanamento. Ovvero un deficit pari all’1,6%. La manovra invece prevede un indebitamento al 2,4% nel 2019, in violazione alle regole della moneta unica. L’Italia, è bene ricordarlo, è il secondo paese più indebitato in Europa, preceduta dalla sola Grecia.
Il governo: nessuna bocciatura, si resta convinti della bontà delle misure
Per ora nessun commento dal Governo. Né dalle due forze politiche che lo compongono. Si sta ancora studiando una risposta, anche se prevedibilmente Lega e 5 Stelle non cederanno tanto facilmente ad un messaggio che può sembrare un’ingerenza più che un’ammonizione. intanto dalle parti di Palazzo Chigi fanno trapelare che non c’è stata nessuna bocciatura, “perché non è stata ancora avvia nemmeno una interlocuzione formale”. Ma “dal canto suo il governo rimane convinto della bontà delle misure che costituiranno la manovra economica”.