Migranti, dalla Baviera: “Nessun charter per rimpatri in Italia”

Un portavoce dell'ufficio tedesco smentisce la notizia diffusa dai media

LAPRESSE / AFP PHOTO

MILANO (LaPresse) “Non c’è nessun charter questa settimana” per i migranti da respingere in Italia. Con queste parole, riportate dai media tedeschi, un portavoce dell’Ufficio del Land bavarese per immigrazione e rifugiati (Bayern-Bamf) ha smentito la notizia diffusa dall’agenzia di stampa tedesca dpa. Che citando fonti dell’aeroporto di Monaco aveva riportato possibili voli charter organizzati dalle autorità bavaresi verso l’Italia. Di cui il primo lunedì e un altro giorno 17 ottobre.

La Germania smentisce la notizia del rimpatrio in Italia

Si sarebbe trattato, secondo la stampa tedesca, di persone la cui responsabilità spetterebbe all’Italia in base al regolamento di Dublino. Molti richiedenti asilo originari della Nigeria. Alla notizia, il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva replicato minacciando di chiudere, dopo i porti, anche gli aeroporti. Il portavoce dell’Ufficio della Baviera ha precisato che il Land può finanziare dei voli propri di espulsione. Ma che questi in ogni caso devono essere “coordinati con la polizia federale tedesca”. Inoltre ha fatto sapere che i poliziotti bavaresi hanno già accompagnato alcuni voli del genere, ma solo “per fare esperienza”.

Il precedente a fine luglio

I media tedeschi spiegano che solitamente è la polizia federale ad essere responsabile dell’accompagnamento degli stranieri in caso di espulsioni o rimpatri, ma negli ultimi mesi la polizia federale ha addestrato una ventina di agenti della polizia bavarese come “personale di accompagnamento in volo”. Secondo informazioni del ministero dell’Interno della Germania, sempre citate dai media locali, a fine luglio ci sarebbe stato un accompagnamento collettivo in Italia tramite un charter per Milano, e in quel caso il volo era stato organizzato e pagato dalle autorità bavaresi. L’agenzia di stampa tedesca dpa, tuttavia, sottolinea che quel volo era stato accompagnato dalla polizia federale.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome