Usa, Kavanaugh eletto giudice della Corte Suprema: scatta la petizione per l’impeachment

Raccolte 130.225 firme in un giorno. Trump: "Grande nomina"

WASHINGTON – Cinquanta sì, quarantotto no, e centrotrentamila firme a sfavore. Questi i numeri che accompagnano la conferma di Brett Kavanaugh nel ruolo di giudice della Corte Suprema. Le preferenze espresse dal Senato raccontano di una maggioranza risicata. A ostacolare la nomina di Kavanaugh l’accusa di aver molestato Christine Blasey Ford, la donna che riconosce nel giudice colui che avrebbe cercato di stuprarla trentacinque anni fa. La conferma di Kavanaugh è stata accolta con entusiasmo dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump: “Una grande nomina”, ha scritto su Twitter l’abitante della Casa Bianca.

La conferma appesa a un filo

Il risultato delle votazioni è rimasto in bilico per giorni. Tre i profili che hanno arricchito di suspance le elezioni: i due repubblicani Jeff Flake e Susan Collins, e il democratico centrista  Joe Manchin. I repubblicani, in generale, hanno mostrato compattezza in questa vicenda, cercando sempre e comunque di minimizzare l’accusa di molestie. Alla fine la loro coesione è risultata decisiva, anche se la nomina di Kavanaugh ha spaccato l’opinione pubblica.

Una petizione per chiedere l’impeachment

Nel frattempo il popolo statunitense è sceso in piazza a protestare. Contro la nomina di Kavanaugh sono state raccolte già 130.225 firme finalizzate all’impeachment, chiesto sulla base delle credibili accuse di molestie sessuali, ma anche perché Kavanaugh – secondo i firmatari – ha mentito sotto giuramento. La petizione chiede alla camera di agire e Nancy Pelosi, leader dei democratici alla Camera, è pronta a farlo.

 

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