MILANO (AWE/LaPresse) – In attesa di debuttare a Wall Street nella seconda parte del 2019, Uber lo fa sui mercati obbligazionari. Raccogliendo 2 miliardi di dollari con il primo bond in assoluto da quando la società di noleggio auto con conducente è stata fondata. Ad anticipare la notizia, poi confermata dalla stessa Uber, è il Financial Times. In particolare, la società con sede a San Francisco ha venduto 1,5 miliardi di obbligazioni a 8 anni, con un rendimento dell’8%, allargando le maglie del target dell’offerta annunciato inizialmente, pari a 1 miliardi di dollari.
Il debutto di Uber sul mercato
Inoltre, Uber ha venduto altri 500 milioni di dollari di titoli a 5 anni, pagando un rendimento del 7,5%, in un collocamento privato gestito da Morgan Stanley. La domanda è stata superiore a 3 miliardi di dollari di ordini in totale, secondo una fonte vicina alla vicenda citata dal quotidiano finanziario britannico. I rendimenti sono tuttavia molto alti, un livello da ‘junk bond’, obbligazioni cosiddette ‘spazzatura’.
Il ceo di Uber, Dara Khosrowshahi, ha fatto sapere che l’azienda ha intenzione di quotarsi nella seconda metà del prossimo anno. Morgan Stanley e Goldman Sachs stanno lavorando per spalancare le porte di Wall Street ai futuri sottoscrittori dell’Ipo, che potrebbe essere la più grande di sempre del settore tecnologico.
Le valutazioni di mercato
Secondo valutazioni di mercato trapelate da indiscrezioni di stampa, si guarda a una capitalizzazione possibile per la società hi-tech di oltre 100 miliardi di dollari. Alcuni ritengono che il valore possa schizzare fino a 120 miliardi di dollari. Uber è sulla buona strada quest’anno per generare tra i 10 e gli 11 miliardi di dollari di ricavi, in forte rialzo dai 7,8 miliardi del 2017, quando ancora non era nel business delle biciclette elettriche.
di Lorenzo Allegrini