WASHINGTON (LaPresse/AFP) – L’amministrazione Trump intende ritirarsi dal trattato con la Russia sulle armi nucleari di raggio intermedio, che fu firmato nel 1987 da Ronald Reagan e Michael Gorbaciov. A riportarlo il New York Times (Nyt), che cita fonti dell’amministrazione stessa. E sarebbe dunque per questo che il consigliere Usa per la sicurezza nazionale John Bolton va oggi a Mosca. Dove incontrerà il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov.
Il viaggio in Russia del consigliere Bolton
Ufficialmente, la motivazione del viaggio in Russia è quella di “proseguire” il dialogo avviato a luglio dal presidente Usa Donald Trump e dal suo omologo russo Vladimir Putin nel bilaterale avuto a Helsinki. “Mi reco domani a Mosca per incontrare degli alti responsabili russi, fra cui il ministro degli Esteri Sergey Lavrov e il segretario del Consiglio di sicurezza Nicolaj Patrouchev. Per proseguire le discussioni avviate a Helsinki dai nostri due Paesi”, ha riferito venerdì John Bolton su Twitter.
L’obiettivo del presidente Trump
Ma appunto, secondo il Nyt, Trump intende informare i russi nei prossimi giorni che si prepara a lasciare l’Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty (Inf). La motivazione pare sia che gli Usa accusano la Russia di violare l’accordo con il dispiegamento del sistema di missili 9M729. La cui portata secondo Washington supera i 500 chilometri di raggio, al fine di intimidire gli ex Stati satelliti sovietici che ora si trovano vicini all’Occidente. Il trattato, abolendo l’uso di tutta una serie di missili di raggio che oscilla fra 500 e 5.500 chilometri, aveva posto fine alla crisi scatenata nel 1980 dal dispiegamento degli SS-20 sovietici. Che puntavano sulle capitali occidentali.
Secondo il Guardian, che cita fonti bene informate, è stato proprio Bolton a fare pressioni su Trump per un ritiro dall’Inf. Ed è sempre lui che ha bloccato ogni negoziato per un’estensione del trattato New Start sui missili strategici. E che scadrà nel 2021 e che Mosca tenta di prolungare.
Migliorare le relazioni tra Usa e Russia
In campagna elettorale Trump aveva promesso di migliorare le relazioni con la Russia, ma questo non è successo, in particolare per i sospetti di collusione fra la sua squadra di campagna elettorale e il Cremlino. Tensioni ci sono anche in relazione alla guerra in Siria, in cui Mosca appoggia il governo di Bashar Assad, e al conflitto in Ucraina. Tuttavia Washington sta cercando il sostegno di Mosca tanto per una risoluzione della guerra in Siria, quando per fare pressioni su Iran e Corea del Nord.
Un nuovo incontro tra Putin e Trump?
Al momento non è stato annunciato un nuovo incontro fra Trump e Putin, ma ne è atteso uno nel prossimo futuro. I due leader saranno a Parigi l’11 novembre per partecipare alle commemorazioni in occasione dell’anniversario della fine della Prima guerra mondiale.
Secondo un alto funzionario dell’amministrazione Trump, che ha parlato a condizione dell’anonimato, un’altra potenziale data sarebbe quando entrambi i presidenti parteciperanno al meeting del G20 in Argentina a fine novembre. “Ci sono un paio di possibilità, il G20 di Buenos Aires o la parata dell’Armistice Day a Parigi. Al G20 è più probabile”, ha detto la fonte, aggiungendo che “l’invito di Trump a Putin a recarsi a Washington è ancora valido”.