Milano (LaPresse) – Donald Trump allerta l’esercito per la carovana di migranti partita dall’Honduras e diretta negli Stati Uniti. “Tristemente pare che polizia ed esercito del Messico non siano in grado di fermare la carovana diretta verso il confine meridionale degli Stati Uniti. Mescolati ci sono criminali e mediorientali”, è l’allarme lanciato su Twitter da Trump.
Secondo gli attivisti i migranti honduregni, attualmente in territorio messicano, si trovano a circa un mese di strada dal confine con gli Stati Uniti. Ma Trump, con l’avvicinarsi delle elezioni di midterm in programma per il 6 novembre, parla di una “emergenza nazionale”. Annuncia che taglierà gli aiuti a Guatemala, Honduras ed El Salvador perché “non sono stati in grado di fare il loro lavoro”. Impedendo il viaggio dei migranti, e coglie l’occasione per attaccare i Dem. “Ogni volta che vedete una carovana, o persone che arrivano illegalmente, che provano a venire nel nostro Paese illegalmente, pensate ai democratici. E attribuite loro la responsabilità, per non averci dato i voti per cambiare le nostre leggi patetiche sull’immigrazione”, scrive ancora su Twitter.
Il Presidente degli Stati Uniti alza il muro contro i migranti honduregni
Migliaia di honduregni, fra 3mila e 5mila a seconda delle fonti, si sono messi in marcia da San Pedro Sula lo scorso 13 ottobre. A seguito di un tam tam sui social network, con l’obiettivo di arrivare negli Usa. Dopo essere entrati in Guatemala si sono diretti verso il Messico, ma alla frontiera sono stati in gran parte fermati dalle autorità messicane.
Circa mille sono ancora bloccati sul ponte sul fiume Suchiate al confine fra Guatemala e Messico, nella speranza di riuscire a entrare legalmente consegnando uno a uno le richieste di asilo che il Messico chiede loro di presentare per lasciarli entrare; altri, invece, sono riusciti a entrare in Messico superando anche a bordo di canotti il fiume e domenica hanno dormito in territorio messicano per la seconda notte consecutiva. Lunedì i circa 3mila che domenica notte hanno dormito a Tapachula, in Chiapas, si stavano dirigendo verso la città di Huixtla.
Secondo l’Onu, oltre 500mila attraversano illegamente la frontiera messicana
L’Honduras è considerato uno dei Paesi più violenti al mondo, con un tasso annuale di 43 omicidi ogni 100mila abitanti. Come in Guatemala e a El Salvador, le gang fanno regnare il terrore nel Paese, dove il 68% dei nove milioni di abitanti vive sotto la soglia di povertà. Il presidente eletto del Messico Andres Manuel Lopez Obrador, che si insedierà il 1° dicembre succedendo a Enrique Pena Nieto, ha chiesto un trattamento giusto per i migranti: “Non vogliamo che affrontino quello che i messicani affrontano quando vanno in cerca di lavoro negli Usa”, ha scritto su Twitter.
Secondo i dati Onu, ogni anno oltre 500mila persone attraversano illegalmente la frontiera sud del Messico per provare a risalire verso gli Usa. Molti di loro fuggono dalle violenze e dalla povertà in Guatemala, El Salvador e Honduras, e durante il passaggio dal Messico sono spesso vittime di abusi da parte di bande criminali e trafficanti di esseri umani.
Chiara Battaglia