Roma – Una settimana alla deadline e quasi a sorpresa dal governo arriva la parola magica: “quadra”. Il 31 ottobre scade infatti il termine per la presentazione delle offerte per Alitalia, con Ferrovie dello Stato che stringe i tempi per il rilancio dell’ex compagnia di bandiera, valutando anche di acquisire il 100.
Luigi Di Maio non nasconde il suo ottimismo
“Ci sono tantissimi interessati ad Alitalia, tanti soggetti privati. Abbiamo avuto modo di fare una riunione con Conte, Tria, Salvini e Toninelli e il sottoscritto. Abbiamo trovato la quadra e si procederà in tal senso“.
Resta da capire quale sia questa direzione annunciata
Al momento Fs rimane attendista. In settimana l’amministratore delegato Gianfranco Battisti ha incontrato i tre commissari straordinari Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari, una riunione ‘tecnica’ dopo la presentazione di una manifestazione di interesse da parte di Fs.
Ma quasi in replica a Di Maio sono arrivate subito le parole del presidente di Ferrovie Gianluigi Castelli, che da Bergamo ha ribadito come “la nostra è un’offerta non impegnativa e non c’è una percentuale” per l’acquisizione della compagnia.
Il vicepremier però insiste, puntando sul “rilancio del trasporto integrato”
“La partnership con Fs è il punto di partenza, gli investitori arriveranno perché abbiamo dei contatti importantissimi“.
Proprio questo rimane il punto focale del dossier: se davvero tramonterà l’ipotesi dello Stato azionista al 51%, Ferrovie potrebbe allora subentrare con l’intero pacchetto di quote, prima dell’intervento di almeno una compagnia straniera.
I commissari sperano di trovare un partner un in Cina o in Europa
La compagnia low cost Easyjet ha confermato di essere ancora interessata a un’Alitalia “ristrutturata” e in consorzio con altri, ma è “in attesa di indicazioni” ufficiali su come l’esecutivo intenda procedere.
Una questione tutta da verificare
In lizza anche i tedeschi di Lufthansa e soprattutto gli americani di Delta, che per legge non potrebbero avere la maggioranza della compagnia. Ultimo ‘problemino’ l’ipotesi della conversione in equity di parte del prestito ponte da 900 milioni di euro, concesso dal precedente governo.
L’attesa per il matrimonio industriale dell’anno è altissima
Rimane da capire chi sarà la sposa, che lingua parleranno gli invitati e chi officerà la cerimonia tra Di Maio e Tria.