Orrore in Siria, uccide sorella 17enne a fucilate per l’onore della famiglia

L'omicidio è stato filmato e diffuso sul web. La polizia ha già emesso un mandato di cattura per il 22enne aguzzino.

Al-Qaeda fighters in the Levant, while Rabat on the front of the Nubbol and Zhraa in Aleppo, to fight the Shiites of Hezbollah and Iran. (Photo by Ibrahim Khader / Pacific Press) Lapresse Only italySiria: liberi combattenti dell'esercito nella lotta ISIS

DAMASCO – Orrore in Siria, dove il sangue di una donna è stato nuovamente versato in nome del cosiddetto ‘onore’ di famiglia. Il fatto è avvenuto nella cittadina di Jarablus, a poca distanza dal confine con la Turchia, in una zona dove sono stanziate le truppe siriane alleate con Ankara.

Esecuzione filmata e diffusa sul web

L’intera esecuzione è stata registrata, e nel video si vede chiaramente un uomo, il fratello maggiore della vittima, uccidere a sangue freddo la sorella di soli 17 anni, rea di aver disonorato in qualche modo la famiglia. Il filmato è stato poi diffuso sul web ed in poco tempo è stato condiviso e visualizzato sui principali social media, scatenando rabbia e sconcerto. Stando a quanto riportato dalla stampa siriana, la giovane che si vede rannicchiata contro un muro in attesa di essere fucilata dal fratello si chiama Rasha Bassis. Avrebbe fatto sesso con un soldato turco, per tale ragione ha meritato la pena di morte.

Il mandato di cattura

Nel video Bashar Bassis, sangue del suo sangue, le sta sopra e spara in sua direzione diversi colpi di kalashnikov. “Lava via la tua vergogna!”, grida a mo’ d’incoraggiamento una voce fuori campo. Secondo quanto riferito dal sito libanese Al-Modon, la polizia ha già aperto un’indagine in merito all’omicidio. È già stato emesso un mandato di cattura nei confronti del crudele assassino della 17enne.

Le reazioni

Numerosi i messaggi delle associazioni che operano per i diritti umani e delle donne in tutto il mondo. “Rasha non è solo vittima della diffusione di armi. È vittima di un pericoloso concetto sociale. Col pretesto di ‘lavare via la vergogna’, si dà vita ad una punizione accettata, talvolta anche incoraggiata”. È la dichiarazione di ‘Women Now for Development’, una organizzazione no profit che appoggia donne e ragazze della Siria e del Libano.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome