Giustizia, presentato il decreto legge contro la violenza sulle donne

E' stato presentato questa mattina in conferenza stampa al ministero della Giustizia il disegno di legge Codice rosso. Che ha l'obiettivo di rendere più veloce ed efficace il procedimento penale nei casi di violenza di genere e domestica

Roberto Monaldo / LaPresse in foto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede

ROMA (LaPresse) – Giustizia, presentato il decreto legge contro la violenza sulle donne. E’ stato presentato questa mattina in conferenza stampa al ministero della Giustizia il disegno di legge Codice rosso. Che ha l’obiettivo di rendere più veloce ed efficace il procedimento penale nei casi di violenza di genere e domestica. All’evento hanno partecipato il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Oltre che la ministra per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno e Michelle Hunziker dell’associazione Doppia Difesa.

Il testo, che approderà la prossima settimana in Consiglio dei ministri prevede l’obbligo per la polizia giudiziaria di comunicare immediatamente al pubblico ministero le notizie di reato acquisite se riguardano delitti di maltrattamenti. Ma anche violenza sessuale, atti persecutori e lesioni aggravate commessi in contesti familiari o di semplice convivenza. Senza lasciare discrezionalità sulla sussistenza dell’urgenza. L’obiettivo è quello di consentire l’avvio tempestivo della procedura. Così da poter adottare quanto prima eventuali provvedimenti ‘protettivi o di non avvicinamento’.

Giustizia, presentato il decreto legge contro la violenza sulle donne

Il disegno di legge prevede inoltre che la presunta vittima venga sentita dal pm entro tre giorni dall’avvio del procedimento. Per consentire l’assunzione tempestiva di informazioni e valutare subito la necessità di applicare misure cautelari.

Il testo obbliga poi la polizia giudiziaria a dare priorità allo svolgimento delle indagini delegate dal pm senza alcuna possibilità di valutare l’esistenza dell’urgenza. I risultati acquisiti devono essere trasmessi tempestivamente al pm.

Viene poi introdotto l’obbligo di formazione per la polizia di Stato, Arma dei carabinieri e polizia Penitenziaria. Attraverso la frequenza di corsi presso specifici istituti per fornire il personale delle competenze necessarie per affrontare questo tipo di reati. Sia in termine di prevenzione che di repressione e di interlocuzione con le vittime.

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