Città del Vaticano, 27 ott. (LaPresse) – Nel carcere di Paliano, in provincia di Frosinone, che ospita unicamente collaboratori di giustizia, si è svolta l’ultima tappa del progetto ‘Liberi nell’arte. Quando l’arte incontra la realtà carceraria’. Qui è stato proiettato il film d’arte ‘Caravaggio, l’anima e il sangue’, prodotto da Sky con Magnitudo Film e distribuito da Nexo Digital. Un viaggio inedito alla scoperta della vita di uno degli artisti più amati e controversi della storia dell’arte. L’iniziativa, inserita nell’ambito del programma del Sinodo, è stata promossa da Ucsi Molise e Vatican News, in collaborazione con l’Ispettorato Generale dei Cappellani e con il Ministero di Giustizia, con lo scopo di favorire la cultura del reinserimento e dell’integrazione sociale dei detenuti attraverso la bellezza dell’arte.
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La proiezione del film è avvenuta alla presenza di Emanuele Marigliano, interprete ed espressione degli stati d’animo di Caravaggio, che ha potuto raccontare la sua esperienza fatta di luci ed ombre e la sua storia di redenzione, che tanto ha in comune con la continua ricerca di misericordia di Caravaggio: i traffici di Scampia, la detenzione da giovanissimo, e il riscatto per amore di sua figlia. Oggi è alla guida di un comitato per la riqualificazione di Scampia e fa l’elettricista. Perché è proprio come aiuto elettricista della troupe del film durante le riprese a Napoli, che Emanuele viene notato dal regista e dallo staff di Sky. Un incontro casuale che rappresenta per lui una ulteriore possibilità di svolta.