Milano, 6 nov. (LaPresse) – “Decidere su cosa risparmiare non è mai facile, specialmente nel campo della Difesa, in cui l’adeguatezza dei mezzi e degli equipaggiamenti dei nostri soldati sono funzione sia della mutevolezza degli scenari sia delle missioni. Un piano di razionalizzazione della spesa che vada al di là del sacrificio di qualche infrastruttura richiede una riflessione. Non solo sul ruolo delle nostre Forze Armate ma anche sulla competitività delle nostre industrie nel panorama mondiale della sicurezza e della difesa”. E’ la dichiarazione, in una nota, del sottosegretario al ministero della Difesa, Raffaele Volpi. “Infatti , la discontinua alimentazione delle risorse agli investimenti che riguardano anche programmi multinazionali già avviati, ha effetti condizionanti non solo sull’efficienza dello strumento militare ma anche sulla produzione delle nostre aziende e sulla loro capacità di costituire importanti partnership internazionali per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni sempre più innovative”.
dunque
Il Consiglio Supremo di Difesa riunitosi al Quirinale lo scorso 31 ottobre ha condiviso, tra l’altro, l’opportunità di procedere nel processo di riordinamento e razionalizzazione dello strumento militare al fine di concentrare le risorse disponibili sulle capacità realmente necessarie a fronteggiare le esigenze di sicurezza del Paese. Per Volpi “è necessaria una riflessione sul ruolo del Paese negli scenari internazionali e sulla missione che si vuole affidare alle Forze Armate. Senza questa sintesi fondamentale, non è possibile discriminare ciò che serve da ciò a cui si può rinunciare. Alla luce delle conclusioni del recente Consiglio Supremo di Difesa si tratta di un esercizio ormai indifferibile”.