Siviglia (LaPresse) – Un Milan a due facce, un tempo per parte e un pareggio che in chiave qualificazione rinvia tutto agli ultimi due impegni. I rossoneri dopo una prima frazione in balia dell’avversario tornano dalla sfida di Europa League di Siviglia con un 1-1 prezioso. Al cospetto di un Betis quasi perfetto nel primo tempo, bravo a portarsi in vantaggio al 12′ con Lo Celso, e poi raggiunto nella ripresa dalla punizione al veleno di Suso, che toglie per l’ennesima volta le castagne dal fuoco a Gattuso.
Gli spagnoli salgono così a 8 punti, mentre i rossoneri vengono agganciati dall’Olympiakos a 7. Ma possono contare sull’impegno agevole della prossima giornata contro la cenerentola Dudelange. Piuttosto preoccupano, soprattutto in ottica Juve, l’infortunio subito nel finale da Calhanoglu, uscito zoppicando. E il violento scontro con Kessiè che ha messo ko Musacchio, costretto ad alzare bandiera bianca. In un Milan già scosso dalla notizia del grave stop a cui andrà incontro Lucas Biglia, out per quattro mesi e operato in Finlandia.
Importante pareggio per i rossoneri al “Benito Villamarin”
Gattuso si affida a un 3-5-2: l’eroe delle ultime due gare Romagnoli rifiata e lascia spazio a Zapata, in una retroguardia a tre completata da Musacchio e Ricardo Rodriguez. Sugli esterni spazio a Borini e Laxalt, in mezzo la diga è composta da Kessiè, Bakayoko e Calhanoglu. Suso ‘danza’ dietro l’unica punta Cutrone. Dalla parte opposta atteggiamento speculare per Quique Setien, con Sanabria terminale offensivo supportato da Joaquin. L’avvio degli ospiti è da film horror: gli spagnoli arrivano per primi su ogni pallone, il Milan fatica enormemente sugli esterni e lascia in mano il pallino del gioco all’avversario.
Che puntualmente al 12′ passa: Carvalho tocca sulla sinistra per Junior Firpo, che affonda sulla sinistra e crossa in mezzo per Lo Celso, che brucia l’intera difesa rossonera, Rodriguez in testa, e in girata batte Reina. Il gol fa entrare in partita anche il ‘Benito Villamarin’, un catino che si accende ancor più dopo il vantaggio dei biancoverdi. L’undici di Gattuso non riesce a reagire, Cutrone non tocca mezzo pallone giocabile, e al 27′ rischia di incassare il raddoppio in un’azione fotocopia a quella del vantaggio: Joaquin inventa per Junior, che dalla sinistra mette in mezzo per Sanabria che sciupa da distanza ravvicinata e spedisce fuori. Per vedere una conclusione del Milan bisogna aspettare ben oltre la mezz’ora, con un tiro senza troppe pretese di Calhanoglu bloccato facilmente da Pau Lopez. Troppo poco in un primo tempo incolore.
Suso toglie le castagne dal fuoco a Gattuso
L’unico demerito del Betis in una prima frazione ben disputata è quello di non aver premuto maggiormente sull’acceleratore nei primi 45′ al cospetto di un avversario in evidente difficoltà, tattica e mentale. Buon per Gattuso che il Milan esca dagli spogliatoi con un piglio completamente diverso. Merito anche del passaggio a un 3-4-3 con Calhanoglu e Suso in posizione più offensiva e più vicini a Cutrone. Gli ospiti iniziano a prendere campo e, dopo una sventola a giro di Suso respinta in corner da Pau Lopez, trovano il pareggio al 18′ direttamente su calcio di punizione proprio con lo spagnolo, che disegna una traiettoria velenosa che inganna tutti, compagni e avversari, portiere incluso, e finisce in rete.
Adesso è il Milan a fare la partita e il Betis costretto sulla difensiva. La gara, che sembra trascinarsi stancamente verso un giusto pareggio, si anima nel quarto d’ora finale. Gattuso è costretto a buttare nella mischia Romagnoli al posto di Musacchio, ko dopo uno scontro violento con Kessiè. AL 35′ Reina regala palla a Guardado, entrato per l’eterno Joaquin, che con un tiro cross insidioso per poco non beffa il portiere.
L’estremo difensore spagnolo si riscatta però qualche minuto più tardi con una parata da campione su Tello, lanciato a rete dopo una disattenzione di Borini, che in precedenza aveva sparato alto sul solito suggerimento di Suso. Nel finale i rossoneri perdono per infortunio anche Calhanoglu e chiudono con Kessiè a mezzo servizio, ma in un modo o nell’altro riescono a uscire dal Benito Villamarin con un pareggio prezioso. Sia in termini di qualificazione ai sedicesimi sia per tenere alto il morale in vista della Juventus.
Alberto Zanello