Roma, rimpasto della giunta Raggi: il M5S studia il commissariamento preventivo

Intanto la capitale attende l'esito del referendum per la messa a gara di Atac. Ma nel frattempo vanno studiate soluzioni per risollevare le sorti di un trasporto pubblico locale quasi da incubo

ROMA (LaPresse) – Questa volta gli eventi ‘sorprendono’ il M5S. L’assoluzione di Virginia Raggi è sicuramente una buona notizia per l’immagine del Movimento. Ma tutti o quasi nella truppa erano convinti che a Roma il tappo sarebbe saltato. Prova ne sono le dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico e capo politico, Luigi Di Maio, alla vigilia della sentenza. In caso di condanna è fuori, perché “il nostro Codice di comportamento parla chiaro”.

Le soluzioni alternative

Tant’è vero che da settimane i vertici erano impegnati a studiare soluzioni alternative: candidature forti per eventuali nuove elezioni, ma soprattutto nomi utili per il ruolo di commissario governativo. Più d’uno, infatti, è passato sulle scrivanie del vicepremier, Luigi Di Maio, e del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Il Tribunale di Roma, però, ha paradossalmente sparigliato le carte, rendendo necessario un ‘piano B’ per il Campidoglio. E in tempi brevissimi.

Giunta Raggi, si procede al rimpasto

Il rimpasto della giunta Raggi era già in programma da tempo, ma i Cinquestelle vogliono provare a ridurre i rischio di nuovi intoppi all’osso. Evitarli del tutto sarebbe impossibile, ma già scongiurare altri casi Marra o Lanzalone risulterebbe un grande passo avanti, ecco perché è allo studio una sorta di ‘commissariamento preventivo’, con personalità che tranquillizzino i big pentastellati.

Dopo la schiera di assessori al Bilancio nominati e saltati all’inizio della consiliatura, con Gianni Lemmetti, spostato da Livorno a Roma, uno dei problemi più scottanti è stato risolto. L’uomo del nord, eccentrico nel vestiario, ma efficace nell’azione politica, sta tenendo le casse in ordine ponendo un freno alle richieste dei colleghi, dei consiglieri di maggioranza e dei presidenti di Municipio, con i quali spesso entra in conflitto. Restano però due grandi nodi ancora al pettine: i trasporti e il ciclo di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Atac, si attende il verdetto del referendum

La Capitale attende l’esito del referendum per la messa a gara di Atac, ma nel frattempo vanno studiate soluzioni per risollevare le sorti di un trasporto pubblico locale quasi da incubo. L’idea è quella di archiviare l’esperienza di Linda Meleo per promuovere l’attuale presidente della commissione Mobilità, Enrico Stefano. Per quanto riguarda il degrado della città, soprattutto nelle periferie, sarà dura far fuori l’attuale assessore alla Sostenibilità ambientale, Pinuccia Montanari, forte del suo rapporto stretto con i vertici del M5S. Un segnale di cambiamento, però, serve.

Assoluzione Raggi, ripartire dalla capitale

Perché il suo impatto nel rapporto con Ama, la società municipalizzata che raccoglie e smaltisce i rifiuti, non ha prodotto un rilancio del servizio. Anzi, nelle settimane scorse una parte di cittadini è scesa in piazza del Campidoglio per protestare aspramente al grido di “Roma dice basta”. Ora che Raggi è stata assolta, dunque il suo mandato può arrivare alla scadenza naturale, serve una svolta radicale. Perché, come dice l’alleato di governo, Matteo Salvini, ora saranno i cittadini a giudicare la sindaca.

di Dario Borriello

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome