Roma – Danilo Toninelli incontra l’omologa francese a Bruxelles, mentre Chiara Appendino per un’ora e mezza cerca una ‘sponda’ con il capo politico del M5S a Roma. Sembra proprio la che le 40mila persone accorse in piazza sabato sotto la Mole per la ‘rivoluzione garbata’ abbiano lasciato il segno sul dossier Tav.
Tutto sembra far propendere per uno stop all’opera
La discussione nel governo è aperta, con lo stesso premier Giuseppe Conte che assicura di essere allo studio sul caso, per “dare attenzione alla voce dei torinesi”.
Invece il numero 1 del Mit è volato in Belgio per incontrare la collega Elisabeth Borne. Il risultato? La “volontà di di condividere con esperti francesi gli esiti preliminari della analisi costi-benefici che stiamo svolgendo, per sottoporla successivamente all’ulteriore e definitiva validazione da parte di studiosi internazionali “.
La ‘semi-intesa’ va letta tra le righe
La Francia dice ok per il rinvio della pubblicazione dei bandi di Telt per i tunnel, ma l’accordo “sul congelamento delle gare, fino al compimento dell’analisi costi benefici, sarà esaminato assieme alla Commissione Ue per non pregiudicare gli accordi internazionali” . Analisi costi-benefici ok quindi, ma tenendo bene a mente i fondi europei per la grande opera dell’Alta velocità.
A quasi 1500 km di distanza rimane aperto il governo-città
“Nei prossimi giorni con il premier Giuseppe Conte, il ministro Danilo Toninelli e altri rappresentanti del Governo del Cambiamento vogliamo incontrare i rappresentanti della manifestazione di Torino. Per loro, come per tutti i cittadini, le porte delle istituzioni sono aperte per un dialogo costruttivo“, scrive sui social Di Maio dopo un breve rendez-vous con Appendino.
In mattinata la sindaca di Torino aveva scritto alle organizzatrici della manifestazione Sì Tav di sabato scorso invitandole in Comune, definendo poi come un “brutto segnale di chiusura” il no ad un colloquio.
Dal fronte di Palazzo Civico trapela poco
L’intenzione è quella di cercare un appoggio come già fatto in precedenza (senza successo) per il dossier olimpico. Il consiglio comunale finora ha sempre chiuso a doppia mandata sui lavori per la Tav, con la base pentastellata che non vorrebbe mollare su un tema quasi ‘identitario’ per il Movimento.
Dopo il sì alla Tap, sembra difficile che il M5S possa cedere per la Torino-Lione con le elezioni europee alle porte.
Il dossier potrebbe creare altre scintille tra pentastellati e Lega
Non è un caso che se da Napoli Roberto Fico ripete il suo no (“E’ obsoleta, non va fatta), il viceministro del Carroccio Massimo Garavaglia timidamente dice: “Se si facesse il Tav, sarei più contento”.