LOS ANGELES – La California continua a bruciare. I vigili del fuoco riescono a stento a controllare gli indomabili roghi che stanno mettendo in ginocchio lo Stato americano, per il quale, su decisione del presidente Trump, è stato dichiarato lo stato di disastro.
California, le vittime sono 50
E’ salito a 50 il bilancio delle vittime degli incendi, così letali da essere stati anche battezzati con dei nomi. Quello che imperversa nella zona settentrionale del paese si chiama Camp fire, ed è quello che ha causato il maggior numero di vittime. Solo due invece i morti provocato dal Woolsey Fire, il rogo che brucia più a sud, nella contea di Los Angeles.
Tutto intorno è devastazione. I soccorritori sono ancora alla ricerca di eventuali altre vittime del fuoco. Le indagini si concentrano in particolare in quella che fino a pochi giorni fa era la cittadina di Paradise. La località, che contava circa 27 mila abitanti, è stata letteralmente cancellata dalle fiamme. Gli sfollati sono migliaia: 52.000 coloro senza più una casa. Al momento sono più di 5.000 i vigili del fuoco impegnati a combattere i roghi, che hanno distrutto un’area di circa 505 mila km quadrati al nord e altri 378 al sud, distruggendo circa 7.700 abitazioni.
Rischio contaminazione radioattiva
L’organizzazione ‘dei fisici per la responsabilità sociale’, ha diffuso l’allarme secondo cui il fumo e le ceneri degli incendi potrebbero diffondere la contaminazione radioattiva e chimica presente nel suolo e nella vegetazione vicino ad un ex sito nucleare nelle colline a nord ovest di Los Angeles. Si tratta del Santa Susana Field Laboratory, un sito usato per molti anni per testare i motori dei razzi e fare ricerca nucleare.
Smentiscono le autorità locali, che hanno assicurato di non aver trovato livelli di radiazioni sopra la norma dopo che le fiamme hanno circondato il sito.