A 17 anni accoltella il nipote del boss dei Moccia Puzio: arrestato ad Afragola

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G. P. e Michele Puzio
G. P. e Michele Puzio

AFRAGOLA – Si conclude dopo otto mesi l’indagine sul ferimento di un ragazzo di 19 anni, nipote di Michele Puzio, boss dei Moccia, ora collaboratore di giustizia, accoltellato lo scorso 24 aprile ad Afragola. I carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di collocamento in
comunità nei confronti di G. P. 17enne, ritenuto responsabile del grave episodio avvenuto in piazza Gianturco. Il giovane è stato arrestato al termine di un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura per i Minorenni di Napoli e portata avanti dai militari dell’Arma, che hanno lavorato per mesi alla ricostruzione dei fatti. L’indagato deve rispondere di tentato omicidio e porto abusivo di arma da taglio, accuse scaturite dagli elementi raccolti durante le indagini. Gli investigatori hanno analizzato le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona e ascoltato numerosi testimoni, riuscendo a delineare un quadro dettagliato della dinamica.

Secondo quanto emerso, tra il minorenne, difeso dall’avvocato Alfonso Quarto, e il 19enne sarebbe scoppiata una lite per uno sguardo di troppo. L’acceso confronto sarebbe degenerato rapidamente fino al gesto estremo: il più giovane avrebbe estratto un coltello e colpito all’addome l’altro ragazzo, lasciandolo gravemente ferito. Dopo l’accoltellamento, il minore si sarebbe allontanato velocemente dalla piazza, facendo perdere le proprie tracce e rendendo necessarie indagini lunghe e complesse per identificarlo con certezza. La ricostruzione realizzata dagli inquirenti, tuttavia, ha permesso di riunire un insieme coerente di indizi ritenuti gravi e convergenti, tali da giustificare l’emissione della misura cautelare. Le evidenze raccolte nel corso dei mesi hanno infatti consentito di attribuire al ragazzo un ruolo diret
to nell’aggressione e di ricondurre l’arma utilizzata al contesto della lite.

L’arresto rappresenta l’esito di un lavoro investigativo costante, condotto con particolare attenzione visto il coinvolgimento di due giovanissimi e la gravità dell’episodio. La misura di collocamento in comunità, disposta dal giudice, tiene conto sia dell’età dell’indagato sia dell’esigenza di un controllo rigoroso, ritenuto necessario per evitare il rischio di ulteriori comportamenti violenti. L’aggressione del 24 aprile aveva destato forte preoccupazione nella comunità di Afragola, colpita da un atto improvviso e drammatico consumato in una delle piazze centrali del paese. L’intervento tempestivo dei soccorsi aveva permesso di salvare il 19enne, che era stato trasportato d’urgenza in ospedale. Da quel momento erano cominciate le indagini che hanno portato all’individuazione del presunto responsabile.

Con l’arresto del minore, il quadro investigativo appare ora definito. Le autorità giudiziarie proseguiranno con gli ulteriori passaggi previsti
dal procedimento, mentre per la comunità locale la conclusione dell’indagine rappresenta un passo importante verso la ricostruzione di un senso di sicurezza messo a dura prova da un episodio tanto violento quanto inatteso.

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