NAPOLI – Gli scenari tracciati dagli inquirenti sono inquietanti. Il cartello De Micco-De Martino avrebbe assoldato ragazzini nelle batterie di fuoco: ventenni e diciottenni insospettabili e incensurati, per evitare i controlli delle forze dell’ordine e anche le sentinelle dei rivali. Le vedette non conoscono l’ultima generazione della paranza. Così le batterie di fuoco dei ‘Bodo’ riescono a penetrare nelle roccaforti dei De Luca Bossa-Minichini-Casella senza destare sospetti ed essere fermate. Riescono a piazzare anche ordigni.
Secondo le ultime informative della squadra mobile della questura, nonostante decine di arresti da una parte e dall’altra, le fazioni provano a riorganizzarsi (basta ricordare gli arresti di Marco De Micco e Giuseppe De Luca Bossa). I De Micco-De Martino temono un ritorno in grande stile dei nemici storici e adottano strategie preventive: controllano il perimetro dei rioni-bunker dei rivali e li costringono a non uscire dalle palazzine di edilizia popolare. Nonostante i capillari controlli delle forze dell’ordine, da giorni si percepisce un clima di guerra. Pochi giorni fa un ordigno ha devastato l’automobile di Luigi Aulisio, soprannominato “Alì”, ritenuto dagli investigatori vicino al clan Casella.
La vettura del cinquantaquattrenne era parcheggiata in via Luigi Franciosa, dove all’alba erano intervenuti i vigili del fuoco e gli agenti del commissariato Ponticelli, in seguito alle segnalazioni dei residenti. Gli abitanti avevano udito la deflagrazione in strada e le fiamme avevano rapidamente avvolto e distrutto l’Audi A-3. L’utilitaria era stata completamente distrutta. Nelle ultime ore la polizia e i carabinieri hanno avviato controlli mirati anche in borghese non solo in via Luigi Franciosa. L’obiettivo è presidiare le aree a rischio.
