KIEV – “Le truppe russe hanno lasciato mine ovunque, nelle case, nelle strade, nelle auto, nelle porte. Hanno fatto di tutto per rendere il più pericoloso possibile il ritorno in queste aree, hanno fatto di tutto per uccidere o mutilare il maggior numero possibile della nostra gente quando sono stati costretti a ritirarsi dalla nostra terra. Hanno fatto di tutto per uccidere o mutilare il maggior numero possibile della nostra gente quando sono stati costretti a ritirarsi dalla nostra terra”. E’ l’allarme lanciato ai media dal presidente ucraino”.
I timori
Volodymyr Zelensky, ha poi aggiunto che “centinaia di migliaia di oggetti pericolosi, mine e proiettili inesplosi” sono stati “trovati nelle regioni del nord del Paese”, manifestando inoltre la propria preoccupazione per “un possibile attacco con armi chimiche nella nuova fase del terrore. Voglio ricordare ai leader mondiali – ha aggiunto – che si è già discusso del possibile uso di armi chimiche da parte dell’esercito russo. E già in quel momento significava che era necessario reagire all’aggressione russa in modo molto più duro e rapido”.
La denuncia
Secondo il battaglione nazionalista ucraino la Russia avrebbe utilizzato a Mariupol per i suoi attacchi “sostanze chimiche diffuse da un drone e le sue vittime” avrebbero pertanto riportato “disturbi respiratori”.
Oltre 10mila vittime
Il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko, tra gli agglomerato urbani più colpit idagli attacchi russi ha dichiarato ai media che in città “oltre 10mila civili sono morti” e che “il bilancio delle vittime potrebbe arrivare a superare i 20mila, in una città da settimane sotto attacco e dove lo scarseggiare di cibo e forniture ha lasciato molti corpi sulle strade”. Boychenko ha anche accusato i battaglioni russi di “aver bloccato per settimane i convogli umanitari che cercavano di entrare in città”
Lo scenario prossimo
Secondo quanto dichiarato dall’Intelligence della Difesa britannica nel suo periodico bollettino “i combattimenti in Ucraina orientale si intensificheranno nelle prossime due o tre settimane. La Russia continua a concentrare lì i suoi sforzi”, per cui “gli attacchi russi rimangono concentrati sulle posizioni ucraine vicino a Donetsk e Luhansk con ulteriori combattimenti intorno a Kherson e Mykolaiv e una nuova spinta verso Kramatorsk”. L’Intelligence ha poi spiegato che “le forze russe continuano a ritirarsi dalla Bielorussia per ridispiegarsi a sostegno delle operazioni in Ucraina orientale”.