A Nuoro un trattamento innovativo per i sintomi a lunga durata del covid

Ha la mente e il cuore nell'ambulatorio neurologico dell'Ospedale San Francesco di Nuoro quello che, stando alle prime risposte, sembra essere un promettente progetto di ricerca neurofarmacologica sul trattamento sintomatico della Sindrome Post Covid o Long Covid

Foto Giulio Napolitano / LaPresse

NUORO – Ha la mente e il cuore nell’ambulatorio neurologico dell’Ospedale San Francesco di Nuoro quello che, stando alle prime risposte, sembra essere un promettente progetto di ricerca neurofarmacologica sul trattamento sintomatico della Sindrome Post Covid o Long Covid. A portare avanti l’indagine è il dirigente medico neurologo Gianluca Deiana, dottorando di ricerca presso il Centro di Neuroscienze Cognitive di Lione diretto dalla professoressa Angela Sirigu, scienziata sarda che ha conquistato le vette delle istituzioni scientifiche francesi. Il dottor Deiana ha proposto all’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) di sviluppare un progetto di ricerca per il trattamento del long-Covid, ossia quell’insieme di disturbi e manifestazioni cliniche che permangono dopo l’infezione da Covid-19.

Il progetto, in attesa della validazione definitiva da parte di Aifa, intende confermare i promettenti risultati avuti finora sui numerosi pazienti che hanno ricevuto una terapia neurofarmacologica ‘off-label’ e che avrebbe un rilevante impatto sulla salute e la qualità della vita di tantissime persone. “A due anni dalla pandemia – conferma Gianluca Deiana – ci si è resi conto che il Covid 19 lascia esiti importanti in circa un terzo o un quarto delle persone che avevano contratto il virus, anche in forma non grave. I sintomi vanno dalla stanchezza cronica all’ansia, dalla depressione alla tachicardia, dall’intolleranza allo sforzo, passando per i disturbi del sonno e, in alcuni casi, a problemi pneumologici, cardiologici e sistemici, con sincope, difficoltà respiratorie e dolori articolari e muscolari”. Un campionario di conseguenze che impattano pesantemente su ogni aspetto della vita di chi ne è colpito. Da qui l’importanza di un progetto di ricerca che, partendo dall’ambulatorio della Struttura Complessa di Neurologia dell’ospedale San Francesco di Nuoro, sta traendo materia e consistenza: nella struttura nuorese vengono raccolti i dati clinici, prima di essere condivisi con il Centro di Neuroscienze Cognitive di Lione per la validazione scientifica. Ci sono buoni presupposti perché l’intuizione e l’attenta raccolta delle evidenze portino ad avere un’arma contro le conseguenze della pandemia. La ricerca non si ferma all’interno dell’Ospedale San Francesco di Nuoro e “nel frattempo – conclude il dottor Deiana – i dati finora raccolti nel nostro ambulatorio, con i primi esiti davvero promettenti, saranno presto oggetto di pubblicazione come esperienza clinica mono-centrica”.

Al progetto, che vede la Asl 3 di Nuoro come promotore, collaborano altri professionisti in un’ottica multidisciplinare: la dottoressa Alessandra Onida, il dottor Stefano Bandino e la dottoressa Michela Gusai dell’Unità Operativa di Cardiologia della Aou di Sassari; la dottoressa Paola Chessa, nuovo direttore della Unità Operativa di Farmacologia Clinica della Asl 3; la dottoressa Alessandra Maccabeo della scuola di specializzazione in neurologia di Cagliari.

(Gianmarco Murroni/LaPresse)

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