ROMA – Una colonna di auto intasa il grande Raccordo anulare di Roma, come fosse il primo giorno di esodo estivo. Il video, diventato virale in rete, è girato da un operatore sanitario costretto a viaggiare in corsia d’emergenza: “Guardate un po’, dove va tutta questa gente? A fare una gita fuoriporta!”, dice parlando dal mezzo di soccorso e con la mascherina. Il traffico è intenso, ma i controlli molto più ferrei durante il weekend di Pasqua hanno aumentato la confusione, rallentando molto la circolazione.
La situazione a Roma
La situazione non sembra migliore sulle altre consolari della Città eterna, filmate dai romani costretti in casa. Come un cittadino che dalla sua abitazione immortala una colonna di auto sulla Salaria intasata, in uscita dalla città: “Questo è il traffico di Roma”. Stessa storia per la Tangenziale Est, a scalo San Lorenzo: “Questa è Roma, che dovrebbe essere vuota”, commenta chi filma con il cellulare dalla sua finestra. Anche un’ambulanza resta bloccata dalle auto che non si muovono per l’eccessivo traffico.
Vietati gli spostamenti
Per impedire spostamenti da un comune all’altro e verso le seconde case nel weekend di Pasqua, le verifiche sono state puntuali, sull’interno territorio del comune, con attenzione particolare alle principali arterie. Il comando della polizia locale ha rafforzato i posti di blocco soprattutto in via Aurelia, via Cristoforo Colombo, via Pontina, le strade del mare. In effetti, c’è chi ha ‘tentato la fuga’: le pattuglie hanno rilevato oltre 200 irregolarità, alcune registrate anche durante la notte.
Controlli intensificati
Nella mattinata della domenica di Pasqua, sono circolate meno automobili, ma in proporzione le multe sono aumentate. Se sabato c’era stati 100 irregolari su 20mila controlli, domenica mattina a essere sanzionati sono stati in 108 su 4mila. Sono persone che tentavano di raggiungere il litorale o che si spostavano in auto o a piedi senza giustificato motivo. Diverse automobili, fanno sapere gli agenti, sono state fermate con a bordo più persone che tentavano di recarsi fuori città per andare a trovare amici e parenti.
(LaPresse/di Maria Elena Ribezzo)