P.a., Trenta: potranno attingere a personale Difesa in ausiliaria

"Oggi apriamo una nuova pagina per la Difesa e per il Paese! Da oggi, tutte le pubbliche amministrazioni (nazionali e locali) potranno finalmente attingere al personale della Difesa in ausiliaria, a costo zero".

Foto LaPresse - Vince Paolo Gerace
Roma, 15 set. (LaPresse) – “Oggi apriamo una nuova pagina per la Difesa e per il Paese! Da oggi, tutte le pubbliche amministrazioni (nazionali e locali) potranno finalmente attingere al personale della Difesa in ausiliaria, a costo zero”. Lo scrive su Facebook la ministra della Difesa, Elisabetta Trenta. “Esempio – spiega -: un Comune ha necessità di un ingegnere specializzato? Di un medico? Di un biologo? O di un informatico? Ebbene, da questo momento il sindaco o un suo delegato potranno contattare direttamente la direzione del personale militare, chiedere se tra le Forze Armate ci sono professionisti in ausiliaria residenti presso il Comune stesso e chiamarli in supporto dell’amministrazione per i 5 anni previsti! Per chi non lo sapesse, l’istituto dell’ausiliaria è infatti un periodo transitorio durante il quale il militare, in occasione della cessazione del rapporto permanente di impiego e, in alternativa, al congedo in riserva, può essere richiamato dalla Pubblica Amministrazione della sua provincia di residenza per un periodo di cinque anni. Senza alcun costo supplementare per la P.A., perché il militare in quei 5 anni continua ad essere pagato dalla Difesa”.

perciò

“Si tratta di uno strumento che è sempre esistito, ma che la Difesa non ha mai saputo mettere a disposizione dei Comuni o delle Regioni. È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale l’elenco dei militari in ausiliaria. Professionisti con le loro qualifiche pronti a dare il loro contributo a Comuni, Regioni e a tutte le pubbliche amministrazioni che ne avranno necessità. Un passo, questo, per cui non chiediamo alcun applauso, poiche’ non solo rientra nei doveri del ministero che guido, ma soprattutto perché è coerente con quanto avanzato dal M5S il 30 luglio 2015 attraverso l’interrogazione parlamentare degli allora senatori Marton, Crimi e Santangelo. Allora ci chiedevamo perché questo strumento fosse disatteso. Oggi, al governo, lo abbiamo messo finalmente a sistema, andando a sostenere anche centinaia di Comuni che, privi dei piani di emergenza per pubbliche calamità, potranno dunque avvalersi di queste pregiate professionalita’. Un altro piccolo, grande risultato, verso il cambiamento!”.

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