CASERTA – Centinaia di appartamenti restano vuoti e sfitti mentre a poche centinaia di metri di distanza sorgono già i cantieri per nuove abitazioni: è paradossale la condizione del mercato immobiliare nel capoluogo dove il ‘mattone’, vera e propria garanzia degli investitori per decenni, diventa oggi un vero e proprio rischio per gli investitori.
Un vortice di insicurezza in cui si ritrovano coinvolti sia i proprietari che gli aspiranti affittuari e su cui grava l’ombra del Covid-19. Una vera e propria polveriera a cui è bastata soltanto la miccia della pandemia, che ha esasperato la crisi economica e lavorativa, per scoppiare in maniera disastrosa. “Con l’arrivo del virus il mercato si è ammalato – viene detto da un’operatrice del mercato immobiliare – e purtroppo non ci sono anticorpi per combattere quest’epidemia. Gli appartamenti restano sfitti per un motivo molto semplice: molte persone non hanno i soldi per permettersi una spesa mensile simile. Sono tantissimi ad aver perso il lavoro o ad aver chiuso bottega in questo anno e mezzo e i segnali di una vera ripresa sono ben lontani. Molte persone hanno dovuto rifugiarsi nelle ‘case di famiglia’, che se prima mettevano in affitto oggi preferiscono abitarle per non dover pagare un pigione. L’insicurezza porta a non spendere e questo ha bloccato il mercato”. Se da un lato gli operatori immobiliari si ritrovano con le spalle al muro non va meglio la situazione in cui vengono a trovarsi gli investitori. Perché se da un lato la bolla economica del mercato immobiliare sembra essersi esaurita, soppiantata da una profonda crisi economica dall’altro le istituzioni e il mercato stesso non sembrano aver favorito lo sviluppo dello stesso. E’ questa l’opinione di Fabrizio Orsini (nella foto), imprenditore e proprietario di alcuni appartamenti nella Saint Gobain. Il quartiere, nuovo fino a 20 anni fa, non sembra avere oggi la stessa attrattiva di prima. “Ci sono decine di appartamenti sfitti – spiega l’imprenditore – ma la colpa della carenza di acquirenti non è soltanto dovuta alla crisi economica. Basta guardare la zona per capire che, dopo il boom iniziale, non sono stati fatti altri progressi. La zona è gravemente sfornita di servizi e sono poche le attività commerciali che hanno deciso di investire qui. L’era sarebbe dovuta diventare un ‘secondo centro’ per la città. I collegamenti però sono pochi e le famiglie preferiscono più spesso, a parità di prezzo, il comfort della città. Le istituzioni sono gravemente colpevoli di non aver guidato questa fase di sviluppo, lasciando che diventasse una delle tante ‘occasioni perse’ del territorio”.
Al disastro economico e alla crescita incostante va oggi ad aggiungersi, ciliegina sulla torta, una certa diffidenza da parte dei proprietari degli immobili. Se da un lato sono in pochi a cercare una casa in affitto dall’altro, nonostante la richiesta scarsa, non sembra facile trovare una sistemazione. I proprietari non vengono incontro agli affittuari, anzi: sempre più spesso viene richiesta, a titolo di ‘garanzia’ per stabilire un contratto di affitto, l’esibizione di una busta paga con un contratto a tempo indeterminato. Una richiesta difficile da adempiere per ormai gran parte della popolazione. Il mercato del mattone, soprattutto a Caserta, resta per il momento fermo, in attesa di un miglioramento della situazione economica globale.